Lo stupore coglie chi s’imbatte per la prima volta in una ricerca relativa al piacere nel fare l’amore, in quanto una infinità di siti si spreca per descrivere in ogni modo il piacere del sesso, utilizzando disegni, pure animati, e filmati che danno sempre e comunque un’immagine idilliaca del rapporto sessuale, di estrema dolcezza ed efficacia.
In tale contesto, vengono elencate le “posizioni” da assumere durante il rapporto che sono numerose; dal famoso Kamasutra, ai consigli per farlo in auto, in gravidanza, nella “prima volta”… Si dice che in qualunque circostanza è possibile, grazie a queste posizioni, trasformare “un noioso incontro amoroso, che molte volte si rivela per niente appagante, in un’esperienza bollente indimenticabile” (www.coppia.pourfemme.it/le-migliori-posizioni-per-fare-l-amore/)
Ne siamo certi? E’ proprio la posizione che fa la differenza? Quanto conosciamo il nostro partner nella sua personalità? A che livello di qualità è il nostro dialogo con lui o con lei? Quali ideali condividiamo? E’ vero amore? E poi, nel fare l’amore, quanta poesia ci avvolge? Le posizioni riguardano la meccanica del rapporto, e dei nostri sentimenti più profondi che ne è? Quale progetto di lungo periodo vorremmo realizzare insieme? Siamo aperti alla vita?
Se cerco di rispondere anche ad una sola di queste domande, sono sulla buona strada.
Infatti, prima di fare l’amore (in qualunque posizione) devo costruire la relazione interpersonale in profondità attraverso l’amicizia e non viceversa, poiché se il fare l’amore è insoddisfacente, il problema potrebbe essere la relazione stessa e non necessariamente il rapporto sessuale. Se si tratta di un primo incontro noioso, devo prima approfondire la conoscenza di personalità, di idealità, la storia di ognuno che tanto rivela di sé, e non affidarmi subito alla dimensione sessuale, cercando di rendere “bollente” un rapporto noioso o inappagante. Per quanto l’intesa sessuale abbia la sua importanza nella relazione di coppia, l ’esperienza d’amore che fonda l’intesa di coppia principalmente sui sensi, non garantisce una soddisfazione piena e profonda di tutto l’essere, ma solo di superficie, sensuale.
La persona non è solo sesso, ha una vita interiore, un’anima , una sensibilità, una sua personalità molto particolare con una propria capacità di amare che va ben al di là delle particolare posizioni da assumere durante il rapporto sessuale. Mi torna in mente il film del 2015, “Il mio re” di Maïwenn Le Besco nella magica interpretazione di Vincent Cassel ed Emmanuelle Bercot. Durante il film, Tony e Georgio, innamorati, appassionati, vengono ripresi in tante “posizioni” al naturale durante l’amore, in un’atmosfera di totale godimento ed esaltazione dei sensi eppure la loro relazione non funzionerà per altre ragioni e non certo di intesa sessuale, bensì problemi di carattere, problemi legati alla propria “storia” personale e di famiglia, problemi legati a valori, a principi e a sogni inconciliabili.
Susanna Primavera