La fecondazione assistita, tecnica cui si ricorre in caso di difficoltà a procreare in natura, risulta pericolosa per la salute del bambino e può anche causargli il cancro. Gli studi ormai sono alquanto concordi, da qualunque parte del mondo provengano, nell’affermare che la Fivet presenta rischi e complicanze per la donna, ma anche per il bambino.
Iniziamo col dire che l’efficacia di queste tecniche è molto bassa:
anche i dati di Varese, ricevuti dalla Direzione medica dell’Ospedale del Ponte, confermano il sostanziale fallimento di questa procedura: nel corso degli ultimi 10 anni sono state trattate 4800 coppie, nel corso dell’ultimo anno sono state eseguite 750 procedure e i bambini nati sono 86. La percentuale di bambini nati è quindi dell’11,46%. Sostanzialmente vuol dire che di 100 donne che avranno iniziato tutto l’iter e tutta la procedura, circa 89 resteranno deluse. Una donna che non riesce ad avere figli già soffre per la mancata realizzazione di un sogno, quello di diventare mamma; se a ciò si aggiunge il fallimento delle tecniche di fecondazione assistita, non si può immaginare lo stato di scoraggiamento di una donna!
Proseguiamo poi, però, dicendo che la mortalità embrionale è altissima: solo un embrione su 10 vedrà la luce, in termini percentuali, cioè, il 10% dei piccoli riesce a nascere, perché il 74% muore prima di nascere, il 16% è conservato al freddo in attesa di eventuali sviluppi futuri, come dice il Prof. Tommaso Scandroglio.
Di quel 10% di bambini nati vivi (un numero assai esiguo, quindi, rispetto alle attese delle coppie) però, una percentuale in alcuni casi doppia, comunque più alta di quella verificata in natura, presenta anomalie genetiche, malattie degenerative, malformazioni congenite.
Dall’Australia alla Cina, dall’Olanda alla Germania, dagli Stati Uniti fino al Canada, si susseguono le scoperte e le correlazioni tra fecondazione assistita e malattie genetiche rare, anomalie genetiche , difetti di crescita ecc.
Dati davvero esaustivi arrivano dall’ American Journal of Obstetrics & Gynecology con una mole di articoli davvero impressionante sui rischi di neoplasie per i bambini.
L’Italia, peraltro, ha purtroppo anch’essa dati statisticamente significativi e arrivano dall’ Istituto dei Tumori di Milano, precisamente dal reparto di oncologia pediatrica: il direttore, l’oncologa Maura Massimino, cita l’aumentato rischio di retinoblastoma, tumori del rene ed epatoblastoma, nei bambini nati da fecondazione assistita.
Gli articoli, però riportano quasi tutti un dato forse ancora più inquietante: le coppie che si sottopongono alla Fivet, di qualunque tipo essa sia, non sono informate né dei rischi che corre la donna né dei rischi di anomalie del bambino.
La domanda allora che ci poniamo è questa: tali coppie compiono una scelta davvero libera? Se sapessero che il bambino che tanto desiderano ( ammesso che possa nascere , vista l’altissima percentuale di insuccessi delle tecniche), ha possibilità anche doppie di ammalarsi o essere affetto da anomalie, lo farebbero nascere ugualmente?
Sostituirsi alla natura, come si fa con la fecondazione assistita, ha un costo alto, non solo in termini economici, ma anche di sofferenza personale. Vale la pena?
Prima di affrontare questi percorsi, forse, sarebbe meglio provare a capire perché una gravidanza si fa attendere: spesso basta conoscere un metodo naturale, il Metodo Billings, che permette di capire con ottime probabilità quale sia il giorno di massima fertilità nel ciclo di una donna. Conoscere, per orientare i rapporti sessuali nei momenti in cui un concepimento può più facilmente verificarsi.
Anche a Varese è possibile apprendere il Metodo Billings da insegnanti diplomate: prova a cercarne una nella tua città e vedrai che saprà aiutarti a conoscere il ciclo mestruale e potrà anche accompagnarti nella tua difficoltà.