Susanna
Alla mia prima gravidanza avevo 32 anni e ricordo l’allattamento al seno come un’esperienza di grande profusione, di abbondanza; dal seno teso e rigonfio della gravidanza alla grande produzione di latte per mesi e mesi, dopo la nascita della mia primogenita. Il latte era così tanto che fuoriusciva spesso durante la giornata creandomi un certo disagio per il timore che lo si potesse notare sull’abito. Il contatto con la mia creatura durante l’allattamento accompagnato da un naturale senso di protezione è stata un’esperienza di intimità profonda e di tenerezza speciale, unica, mai provata in precedenza. Dall’alchimia del mio corpo si produceva un latte che nutriva fino a saziare e faceva crescere, vivere! Mi sentivo sicura e orgogliosa di me. Qualche anno dopo, a 36 anni affrontai la seconda gravidanza ma avevo meno energie e tutta quella produzione di latte, dopo i primi 5 mesi, se ne era purtroppo andata. Dopo un primo momento di sgomento in cui mi ero sentita triste, inadeguata e confusa, mi affidai al latte vaccino e iniziai a svezzare il mio maschietto affamato…
Donata
Veramente il latte materno è il miglior alimento per i neonati in grado di fornire tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita, come per esempio certi acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile. Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali sia per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, sia per favorire lo sviluppo intestinale. Gli esperti definiscono il latte materno specie-specifico, cioè un alimento biologicamente adatto per l’essere umano. È sempre pronto, sempre fresco, sempre caldo. Inoltre per meglio adeguarsi alle necessità di crescita del neonato, non ha mai la stessa composizione. Questo infatti modifica nel tempo la sua formula, rendendola ancora più unica e inimitabile. È per questo che tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita .
Quante donne in Italia, però, riescono ad allattare in maniera esclusiva al seno i loro bambini almeno fino al sesto mese di vita? Da una survey del 2014 promossa dal Tavolo Tecnico Operativo Interdisciplinare sulla Promozione dell’Allattamento al Seno (TAS) del Ministero della Salute è emerso che nei primi giorni di vita comincia ad allattare al seno, anche se magari non in maniera esclusiva, oltre il 90 % delle donne, ma arriva a farlo esclusivamente al seno alla dimissione dall’ospedale il 77 %, quota che si riduce al 31 % a 4 mesi e al 10% a 6 mesi di vita.”
Susanna
Dopo la nascita il latte comparve subito e la bambina si attaccava con voracità e stringeva il capezzolo per succhiare. Ricordo che le infermiere mi portarono una crema per me miracolosa per evitare le ragadi e la sofferenza che ne sarebbe derivata. Mia mamma mi aveva raccontato del suo allattamento al seno difficile, sofferto e la mastite per la quale era stata operata in casa, senza anestesia… Ma i tempi erano fortunatamente cambiati e ora c’era quella cremina miracolosa che ricostruiva la pelle da un giorno all’altro!
Donata
Dall’esperienza di Pediatra di famiglia e di volontaria presso il CAV Varese appare evidente che sostenere la mamma che allatta soprattutto nelle prime settimane è indispensabile perché davvero questa modalità sia la cosa più naturale del mondo, fonte di tranquillità e di sicurezza per mamma e bambino: serve un sostegno alla mamma a partire dalla famiglia: il coniuge, la rete parentale, e poi il pediatra, l’ostetrica, le amiche, altre mamme che condividono la stessa esperienza, sono tutte figure indispensabili per superare gli inevitabili problemi che l’allattamento al seno all’inizio pone, e il sostegno deve cominciare in gravidanza, perché solo una mamma davvero motivata e consapevole prosegue in quest’impegno a lungo.
I bambini allattati al seno mostrano fabbisogni affettivi che sembrano inferiori rispetto a quelli dei bambini allattati artificialmente.
Susanna
Avere il latte incorporato a sé era molto comodo e pratico ma quanto tempo ci mettevo ad allattare! Prima un seno, mi sembra di ricordare il sinistro, e poi la bambina che mi si addormentava lì a metà poppata; mi si imponeva un atteggiamento improntato alla pazienza perché dovevo assolutamente darle l’altro seno per svuotarlo, altrimenti mi avrebbe fatto male per la tensione e la mancanza di sfogo. Più mi svuotavo e più mi riempivo, di mese in mese, un tran tran piuttosto pesante fisicamente perché di fatto ero sempre a disposizione, giorno e notte, e in questo mio marito, pur attento e sollecito, non poteva certo aiutarmi! Dopo un anno di allattamento mi sentivo stanca più che mai, provata e perciò smisi di allattare al seno, sia pure con gradualità. In tal modo, tra me e la mia piccola veniva purtroppo meno un momento di grande tenerezza e un contatto fisico assolutamente speciale ma nuove conquiste ci aspettavano.
Donata
Spesso le mamme provano un senso di inadeguatezza e si chiedono se il latte che producono è buono, è completo e adatto al loro bambino ma vanno veramente rassicurate in tal senso, se la mamma è sana e non ha malattie. Il latte materno si rigenera continuamente.
Secondo una recente ricerca, oltre la metà delle mamme smette di allattare prima di quanto vorrebbe, per tutta una serie di ragioni che spaziano dai problemi di suzione e di attaccamento non corretto, alla convinzione di non produrre un quantitativo di latte sufficiente per le esigenze nutrizionali del bambino.
Susanna
Durante la gravidanza mi dicevano “Bevi birra che ti fa latte!” Io non ci credevo tanto ma poi la bevevo speranzosa. Mangiavo di tutto ma mi rendevo conto che alcuni cibi non mi piacevano più, i miei gusti stavano cambiando e mi chiedevo se dopo il parto sarei tornata, anche in questo, quella di prima. Temevo per i miei capelli, già sottili di natura, e per la vista perché ero già miope e sentivo dire che con la gravidanza e l’allattamento ci avrei rimesso in tal senso. Inoltre avevo letto che alcune mamme decidevano di non allattare al seno ma di utilizzare il latte artificiale per non rovinare la loro linea estetica ma questa cosa non mi interessava affatto e pensavo solo al bene del bambino perché sapevo che il latte materno è migliore di quello artificiale.
Donata
Durante l’allattamento l’alimentazione deve essere varia ed equilibrata, senza eccessi e senza far mai mancare le proteine e i carboidrati per un corretto apporto glicemico. Nel bere è l’acqua che ci vuole semplice o riscaldata, come nelle tisane. E’ un errore invece pensare che l’allattamento peggiori la vista, semmai va controllata dopo la gravidanza perché potrebbe calare temporaneamente.
Questo articolo è stato scritto con la consulenza della Dottoressa Donata Magnoni, Pediatra, Responsabile del Centro di Aiuto alla Vita di Varese.
Susanna Primavera