Il numero dei bambini abortiti in Italia dall’ approvazione della legge 194/78 corrisponde all’incirca a 19.000.000. Un numero enorme. Non sono i 6.300.000 che risultano dalle relazioni del Ministero della salute, in Italia, perché ad essi bisogna aggiungere quelli clandestini, quelli causati dalle pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo, quelli della spirale e quelli riconducibili alla pillola contraccettiva.( leggi qui il nostro articolo sui vari metodi abortivi)
E i cattolici che fanno, per contrastare questo genocidio? Lo abbiamo chiesto a Don Gabriele Mangiarotti, autore della lettera rivolta al Cardinal Bassetti (il link della lettera è riportato in fondo) sulla latitanza del mondo cattolico in merito al dramma dell’aborto.
1. Dei laici come noi, impegnati in una battaglia culturale, devono avere ben chiaro il target per risultare efficaci: se vogliamo colpire i cattolici tiepidi o adulti, possiamo impostare il discorso su Satana?
R: non sono sicuro che sia la strategia giusta: è chiaro che si tratta dell’opera di Satana ma parlarne potrebbe comportare il rischio di farci screditare. D’altronde basti pensare all’affermazione dei capo dei gesuiti per cui Satana sarebbe semplicemente un simbolo. La forza di Satana è nascondersi, lo spiega bene Gloria Polo( si puo leggere qui la testimonianza di questa mistica che nelle sue visioni riferisce dell’aborto procurato che dà gioia a Satana) . Il cuore dei fatti è che l’opera del nemico dell’uomo consiste nel colpire gli indifesi, tanto è vero che si sta parlando della canonizzazioni dei bambini abortiti: esiste infatti la festa dei Santi Innocenti. “Sicut leo rugiens” , così si recita nella compieta: Satana come un leone divora i bimbi e il cuore delle mamme. Però non ci conviene partire da questo argomento per fare opera di sensibilizzazione. Si può certo riconoscere che ogni azione contro la vita è contro la ragionevolezza dell’uomo, quindi si tratta di un fenomeno preternaturale, e si può, seguendo questo ragionamento, concludere che è l’opera di Satana.
2. Se vogliamo colpire i non cattolici, gli indifferenti, quali sono le armi da usare? La logica non basta. La cultura non esiste più. Gli studenti sanno quando avviene l’inizio della vita umana ma sono totalmente fuorviati da sovrastrutture sociali.
R: Il primo alleato è il cuore dell’uomo: due personalità della filosofia e della letteratura ci vengono in aiuto, Norberto Bobbio e Pierpaolo Pasolini. Bisogna avere la fierezza di difendere il bambino non nato, questo ci rende autentici protagonisti della storia degli uomini. Pensiamo all’entusiasmo degli esponenti della “Rosa Bianca”, che osarono andare controcorrente, mostrando la loro originalità. Noi cattolici dobbiamo farci riconoscere tra la gente per la verità di quello che affermiamo e per il coraggio con cui lo proponiamo.
3. Vorrei chiedere, in modo pacato, perché oggi i sacerdoti non parlano più del peccato di aborto.
R: Le persone parlano della loro sofferenza con i preti. Però in generale la gente non riesce a capire il senso del perdono. A volte, di fronte a coloro che vivono sulla loro pelle le conseguenze del loro tragico errore, sembra di riaprire ferite che essi vogliono cancellare o dimenticare. Bisogna invece avere il coraggio di mostrare la verità. A volte è difficile parlare di questo crimine perchè non si sa coniugare verità e misericordia. Farò un esempio personale: nel caso di Eluana Englaro io fui denunciato dal padre. Poi tutta la vicenda finì in un nulla, però aver osato andare contro il pensiero dominante vuol dire aver rischiato.
4. Che cosa manca nella battaglia contro l’aborto di Stato?
R: Manca la VERITÀ.
a) manca che si dica che con l’aborto c’è un bambino ucciso.
b) manca che si dica che la legge 194, promulgata per cancellare l’aborto clandestino, di fatto ha inventato l’aborto di stato.
c) manca che si sottolinei l’uso spregiudicato dell’aborto come mezzo contraccettivo, nonostante la legge 194 lo escluda ( e questo rivela la tragica realtà, l’intenzione autentica di tali norme contro la vita).
d) manca la battaglia di un certo mondo ecclesiastico, del mondo cattolico, rassegnato di fronte alla menzogna.
e) manca che si dicano le cifre corrette di questo genocidio di innocenti: tra IVG, pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo, spirale, pillola contraccettiva ecc. i conti effettivi sono di 19.000.000 di bambini eliminati prima di nascere.
Ci si stracciano le vesti sul deficit e sulle mancanze di risorse e per le pensioni, quando la denatalità significa aver cancellato milioni di nuova forza lavoro, milioni di piccoli che, a loro volta, avrebbero formato famiglia e avrebbero contribuito al bene della società.
5. Se parliamo di genocidio, come fa lei, o di olocausto, come diceva Madre Teresa di Calcutta, ed effettivamente il numero delle vittime è spaventoso, allora quale dovrebbe essere una reazione proporzionata? Oltre all’impegno culturale, al sostegno alle mamme, alla preghiera costante, dovremmo pensare a mobilitazioni non violente?
R: Dire la verità sulla vita. Opporsi a chi nega l’evidenza scientifica, dire cosa invece accade nel processo generativo: dal concepimento alla morte siamo sempre di fronte ad un unico soggetto, irripetibile per la sua originalità. Esporre con dati concreti quali sono le ragioni che portano la donna a scegliere di abortire: motivazioni economiche, sociali, psicologiche: rendere note tutte le opportunità di sostegno alla donna e alla famiglia, anzi, incrementare le politiche di aiuto alla famiglia, perché sia protetta. Oggi la famiglia, la più importante risorsa della società, è del tutto abbandonata. Occorre poi gridare al mondo la verità dell’amore tra uomo e donna, dell’atto generativo come frutto dell’amore.
6. In quali contesti si possono raggiungere i giovani per proporre loro la bellezza dell’amore coniugale? Oggi i ragazzi frequentano sempre meno la parrocchia e le occasioni di incontro con educatori sono davvero poche.
R: Un luogo privilegiato potrebbe essere la scuola: gli insegnanti di religione raggiungono il 90% degli studenti.sicuramente un’evangelizzazione sarebbe possibile, non nella forma dell’insegnamento catechistico ma nella forma della sensibilizzazione all’amore coniugale e al valore della vita nascente.
Don Gabriele Mangiarotti è responsabile del sito Cultura cattolica.it, e svolge il suo ministero sacerdotale come parroco e in vari uffici diocesani.
( si riporta di seguito il link della lettera scritta da don Gabriele al Cardinal Bassetti)
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/?p=11678