Quali sono le ragioni e le argomentazioni di chi è favorevole all’aborto, altrimenti detto interruzione volontaria di gravidanza? Prendiamo spunto da una serie di affermazioni riportate su un profilo Instagram americano, specchio del comune sentire e applicabile in gran parte alla logica dei cosiddetti “ pro choice”.
1) Gli abortisti dicono: “L’aborto non è un omicidio”
Per aborto si intende l’interruzione della gravidanza, sia essa all’inizio o avanzato.( negli Stati Uniti, in alcuni Stati, si può abortire per legge fino al nono mese). Tali aborti sono completamente sicuri e non sono omicidi.
2) Gli abortisti dicono: “L’aborto è la rimozione di un feto da una femmina”
Guardando all’aborto da un punto di vista di una persona non istruita, si sarebbe portati a credere che l’aborto sia un omicidio. Tuttavia, se si guarda da un punto di vista scientifico, si vedrà che non è vero. Per niente. Un aborto è semplicemente la rimozione di un feto da una femmina prima che esso sia in grado di sentire, pensare o vedere. È come se il bambino non fosse mai esistito o semplicemente fosse stata usata la contraccezione. È la stessa cosa.
3) Gli abortisti dicono: “La contraccezione non è sicura al 100%”
Il controllo delle nascite non è garantito al 100%, può capitare. Anche se si usano i preservativi. Se una coppia ha fatto tutto quello che ha potuto per evitare la gravidanza ma il bambino arriva lo stesso, dovrebbe essere comunque messa in grado di abortire. Se i due non hanno il tempo, la pazienza o i soldi per un bambino, dovrebbero avere il diritto di interrompere la gravidanza. Se una donna è costretta contro la sua volontà a fare sesso, ha diritto ad abortire. Non è obbligata ad avere un figlio che non aveva mai chiesto.
4) “Gli abortisti credono nella libertà assoluta della persona”
L’idea dei pro-choice non è di costringere le persone ad abortire. Non è affatto questo il punto. Chi è abortista semplicemente vuole che sia garantita la libertà di avere o non avere un bambino. Va bene essere pro-vita per se stessi. Tuttavia, forzare gli altri a condividere le proprie ideologie e convinzioni è crudele. Va completamente bene non fare qualcosa a causa delle proprie convinzioni e religione. Non va bene fare in modo che qualcun altro non faccia qualcosa a causa della propria religione.
Gli errori di ragionamento degli abortisti
Come rispondere a chi ha queste convinzioni, su quali argomenti fare leva? Sarebbe del tutto improduttivo invocare la fede e la religione, ma diventa difficile anche intavolare un discorso di carattere scientifico. Proviamo ad usare lo stesso schema proposto dai pro choice, ribaltando però le affermazioni, per dimostrare che sono del tutto irrazionali. Al contrario degli abortisti noi invece sosteniamo:
1) I pro life dicono: “L’aborto è sicuramente un omicidio”
Questo è sicuramente il punto nodale: quando inizia la vita umana? ( leggi qui il nostro articolo). Ormai la scienza è unanime nel ritenere che al momento del concepimento c’è un nuovo essere vivente, completamente diverso dal padre e dalla madre che lo hanno generato. Il DNA di un embrione è unico e irripetibile e da lì in poi si svilupperà in un continuum senza interruzione alcuna. Embrione, feto, neonato, bambino, ragazzo, uomo, anziano, sono definizioni diverse per indicare la stessa persona. Se non si interviene, con violenza, dall’esterno, sul processo di sviluppo, la microscopica cellula di partenza, lo zigote, arriverà al parto e nascerà un piccolo. Di conseguenza, l’aborto è esattamente un omicidio.
2) I pro life dicono: “L’aborto è strappare ad una donna il suo bambino”
Non si tratta solo di un fatto fisico, biologico: “rimuovere un feto da una femmina”, come sostengono gli abortisti, significherebbe attribuire all’atto abortivo una semplice valenza meccanica. Intanto è dimostrato che un feto sente dolore anche nel primo trimestre di gravidanza, ed è bene essere consapevoli che il piccolo percepisce la violenza dell’atto abortivo. Ma non solo: una donna ( come gli uomini) ha un corpo, un’anima, una mente. Strappare il bambino dalla pancia di una madre significa senz’altro causarle un dolore all’anima che si protrarrà per decenni. Nessuno più disconosce l’esistenza della sindrome post abortiva, che affligge la madre mancata al punto da causarle danni psicologici spesso profondi, tanto da richiedere l’intervento di terapisti per ricostruirle l’autostima e l’equilibrio. Chi può pensare che la donna abortisca in modo spensierato? Chi può credere che la donna sia un mostro di insensibilità? Allora, come si può spingere la donna ad abortire per esercitare la propria libertà assoluta? Vuol dire non voler il bene di quella persona.( leggi qui e qui i nostri articoli)
3) I pro life dicono: “La contraccezione non è sicura al 100%”
Certo, non abbiamo il potere assoluto di evitare che capiti ciò che non vorremmo: vale per morte, malattia, impoverimento, licenziamento, abbandono…vale per tutto, quindi anche per la sicurezza dei contraccettivi . Credere nella propria onnipotenza è da stolti. E pensare di trovarsi di fronte ad un problema e non avere altra via che cancellare il problema, è da immaturi. I problemi si risolvono. Gli adulti hanno gli strumenti per affrontare le difficoltà della vita, per arginarle e riemergere più forti e più nobili di prima. La contraccezione non è sicura al 100%, quindi bisogna mettere in conto che un bambino possa capitare. ( leggi qui l’articolo sulla regolazione naturale della fertilità). Educare se stessi al valore della vita, a riconoscere la bellezza della sorpresa, ad ammettere che non si è padroni di nulla, significa essere signori di se stessi e guardare alla persona dell’altro come ad una ricchezza.
4) I pro life dicono che c’è una “Libertà da” e una “libertà per”
Gli abortisti sostengono l’esigenza imprescindibile di poter fare tutto quello che vogliono, per essere liberi, in modo assoluto. Ben misero concetto è quello della “libertà da” ogni vincolo e da ogni limite: chi vive in una società civile sa bene che non esiste la possibilità di fare tutto quello che si vuole. Altrimenti dovremmo ammettere che i millenni sono passati invano, che le grandi conquiste di libertà e democrazia dei nostri Padri sono insignificanti, che si può tranquillamente ritornare all’epoca della pietra, invocando anche, al limite, il diritto di esercitare “ occhio per occhio, dente per dente”. Esiste invece una “libertà per”: crescere, migliorare, arricchirsi interiormente, per donarsi e per donare all’altro. Su quella si gioca la grandezza della persona. Ogni scelta, di ognuno di noi, dovrebbe mirare verso l’alto, dovrebbe avere l’obiettivo del progredire personale. Quale miglioramento, quale grandezza c’è nel sopprimere un bambino innocente, quasi sempre frutto di un atto d’amore? Chi compie un aborto, ne esce più forte, più grande? Assolutamente no.
Il vero problema è la solitudine
Una donna che si trova di fronte ad una gravidanza inaspettata, ha il diritto di non essere abbandonata, di non affrontare da sola l’impegno di una piccola vita agli inizi del proprio cammino. Per questo, per aiutare lei, il padre del bambino, la nuova famiglia in formazione, c’è il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese. Non sei sola! Ti aiutiamo noi! Chiama o scrivi e ti sosterremo con ogni mezzo. Abbiamo disponibilità di pannolini, corredini, carrozzine, latte in polvere. Potrai usufruire del Progetto Gemma. Potrai trovare dei professionisti disponibili gratuitamente per te e per il tuo piccolo: medici, pediatri, avvocati, psicologi…Leggi di tutte le risorse che ti mettiamo a disposizione, perché la tua gravidanza diventi un momento di gioia e il bambino nasca nelle migliori condizioni possibili. Nessuna donna che abbia rinunciato ad abortire si è mai pentita.
( leggi qui il post originale su Instagram : https://www.instagram.com/p/CGWG-0ygPF9/?igshid=9eiq561k2vu3)