Con 6 figli adolescenti ( o quasi) si può fare un bilancio della fatica richiesta, delle difficoltà affrontate, ma anche dei traguardi raggiunti.
Sono passati più di 22 anni dal giorno in cui ci siamo sposati, ma mai in quel momento avrei pensato che, a 50 anni, guardandomi indietro, avrei visto ciò che oggi posso solo ammirare.
Faccio queste riflessioni da mamma, non perché il papà non conti, anzi è proprio il valore di essere insieme che permette a ciascuno di tirare le fila del proprio cammino, ma ognuno può farlo solo per se stesso.
“Dico sempre che se l’avessi costruita io, la mia vita, non l’avrei fatta così bene…”
Non avevo previsto di avere una famiglia numerosa, certo non l’ho impedito e quando, ogni volta che aspettavo un bimbo, qualcuno mi chiedeva “l’hai cercato?” , io rispondevo “l’ho desiderato”.
Sì, perché il mio desiderio si è fatto strada lungo la via, si è come svelato ed io ho solo dovuto assecondare.
Comunque oggi mi ritrovo con sei figli e a questo punto della vita, più o meno tutti adolescenti… “tanta roba…” direbbero loro.
La fatica fisica che mi è stata richiesta negli anni passati ha fatto spazio ad un altro tipo di fatica (e meno male perché quella fisica ad oggi sarebbe un problema…)
Il loro crescere ha permesso anche il mio crescere e l’avvento degli anni complessi dell’adolescenza ha obbligato anche me a fare i conti con vissuti, ferite e fatiche antiche, personali, che pensavo di aver sistemato e che invece anche l’accompagnare i miei figli ha risvegliato.
“ Ho dovuto recuperare risorse che non credevo di avere”
Ciò che sembrava assodato, le mie certezze hanno dovuto essere verificate sul campo e le loro provocazioni hanno contribuito a questo processo. Ho dovuto recuperare risorse che non credevo di avere: una capacità di ascolto, di pazienza di fare spazio anche dentro di me accettando che loro sono davvero altro da me e che anche loro sono in cerca di una strada verso la felicità.. ma in quella ricerca io posso solo pormi a fianco (e neanche tanto vicino) e lasciare che facciano la loro strada.
C’è stato un momento in cui ho vacillato: ciò in cui credevo e sul quale ho poggiato la mia vita il mio matrimonio, la mia famiglia avrebbe retto?
Potevo dare testimonianza ai miei figli che avevo costruito sulla roccia?
Il farmi da parte è stata ed è la fatica più grande. Ci sono stati anni cui viaggiavo per il mondo tronfia, guardavo i miei bambini e mi dicevo : “ guarda che bella cosa ho fatto”. Orgogliosa della mia famiglia credevo di aver fatto tutto io. Di fare tutto io.
Ed invece l’unica cosa buona è stata quella di lasciar fare ad un Altro
Ed ogni giorno mi devo ridire questa cosa perché quando guardo i miei figli, che ormai si incamminano nella vita da soli e li vedo fiorire, mi commuovo.
E capisco che il mio ruolo sta cambiando nuovamente, e che ogni giorno è una scoperta sul come, su cosa accadrà, su come questa vita mi chiamerà nuovamente a rispondere. Prego Dio di avere ancora e sempre più certa la forza di ridire il mio Sì alla vita.
( testimonianza di Nadia Nicora)
Se sei in difficoltà nell’ accettare una gravidanza, se incontri problemi a vivere una famiglia numerosa, puoi scrivere al Movimento per la Vita di Varese. Non sei sola!