Non c’è niente di buono nell’incentivare la disforia di genere
Walter Heyer che oggi ha 81 anni, in questo video, racconta la sua storia di transgender per denunciare tutta la negatività di questa teoria che definisce non solo una moda ma un’idea, una costruzione mentale, sbagliata e molto pericolosa per l’umanità. Il dolore infatti che arreca con sé nel tempo è così profondo da rovinare l’esistenza e spingere verso l’infelicità, le dipendenze da alcol e droghe, gravi forme di ansia, disturbi dissociativi, sindromi depressive e altro ancora.
Egli si pone contro l’idea che il “genere” si possa scegliere indipendentemente dal dato di natura, dal proprio corredo sessuale, genetico; che l’orientamento sessuale non venga definito dal sesso ma rappresenti una libera scelta.
La disforia di genere rappresenta un malessere e un profondo disagio verso il proprio corpo in un bambino o un giovane senza anomalie fisiche. Poiché, come dichiarato dall’ Associazione Americana di Pediatria, “i bambini non nascono transessuali“, Heyer è convinto che tale problema sia creato, indotto, durante la crescita, nel corso dell’infanzia e nell’adolescenza, ad opera del condizionamento psicologico di qualche persona vicina e convincente in grado di influenzare il giovane, spingendolo verso la transessualità.
La maggior parte delle persone che si sono rivolte ad Heyer per essere aiutate ad uscire dal tunnel del transessualismo, era stata abusata sessualmente nell’infanzia.
Alterare i corpi con gli antagonisti ormonali, farli a pezzi… è pura follia!
Walter Heyer non è il solo a denunciare l’ ideologia del transessualismo. Negli Stati Uniti la dott.ssa Jennifer Roback Morse, Ph.D, presidente del Ruth Institute, ha spiegato che “il transgenderismo è una frode. Un individuo non può cambiare il suo sesso e, tanto meno la sua specie. È impresso nel suo DNA. Un uomo nato uomo e una donna nata donna rimarranno tali fino alla fine della loro vita. Né la chirurgia né la terapia ormonale lo cambieranno”.
Walt Heyer punta il dito di accusa verso il medico che avendogli diagnosticato la disforia di genere, gli prospettò, come unica soluzione possibile, l’intervento chirurgico di “riassegnazione sessuale”, anziché un percorso di psicoterapia per guarire dal suo problema. L’idea base degli standard di trattamento (DSM – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dell’APA – American Psychiatric Association), adottati a livello internazionale è che si possa “porre diagnosi” di disforia di genere senza test, senza prove. “E’ stato orribile quello che mi hanno fatto, non avrebbero dovuto farlo.”
Nessuno dovrebbe permettersi di alterare la mente e il corpo di un bambino
Heyer si scaglia anche contro i trattamenti ormonali durante l’adolescenza, finalizzati al blocco della pubertà e si chiede se sia una pratica lecita? Dove sta il rispetto del giovane che è in crescita, in evoluzione?
Egli è convinto che tra 10, 15 anni vedremo le conseguenze di tutto questo e il risultato sarà tanto dolore. La parola dolore ritorna spesso nel suo racconto-testimonianza: la grande sofferenza di non riuscire a trovare se stessi, prigionieri di bugie e di imbrogli fin dall’infanzia. Un’insicurezza che cresce nel tempo, il sentirsi giudicati, trattati in modo diverso e l’intima vulnerabilità che ne segue.
In quest’altro video, Walter racconta della sua infanzia. Quando subì le molestie sessuali di un parente adolescente, lo zio Fred: la violenza peggiore! Un’esperienza sessuale prematura, inopportuna e disgregativa della personalità, un terribile trauma. Erano gli anni della fine della Seconda Guerra Mondiale e per correggere un figlio strano ci volevano le maniere forti. Di fatto il padre non sapeva davvero come fare per correggere un bambino così problematico, che aveva creato, senza volerlo e senza colpa, disagio e problemi di relazione tra i componenti della sua famiglia.
Ben presto in Walter cominciò a maturare un desiderio compensatorio di rivalsa, un bisogno di affermarsi a tutti i costi, di vincere, ma la sua testa era troppo piena di idee confuse, di contraddizioni e non abbastanza serena per riuscire a capire chi fosse, cosa volesse dalla vita… Tutto era già compromesso in lui: la lucidità mentale e la capacità di concentrazione negli studi, la capacità di esprimersi con sincerità…
La rinascita di Walter Heyer
Quanta vergogna, quanta sofferenza! Ma la vita è piena di sorprese, di fatto imprevedibile. Egli riuscirà dapprima con l’aiuto e l’ospitalità di uno psicoterapeuta ad uscire dai margini della società in cui era finito nonostante lo sviluppo di carriera che aveva avuto. In seguito, riceverà l’aiuto di un sacerdote che lo guiderà verso la quiete interiore, con una presenza fatta di accoglienza priva di giudizio che gli permetterà di guardarsi dentro con sempre maggiore lucidità.
Con il tempo inizierà a leggere libri di psicologia per affrancarsi dalla dipendenza dell’alcol. La sua speranza diventerà quella di aiutare le persone a ritrovare se stesse. E’ aprendosi alla fede che egli ha potuto trovare la sua libertà più profonda. Nel suo sito Sex Change Regret il suo aiuto si fa concreto e universale.
Ci ha colpito la sua testimonianza, il suo profondo dolore, la sua sincerità e la forza di andare controcorrente per salvare dal dolore interiore e dall’inganno tante vite.
Susanna Primavera