Una riflessione sulla libertà del dott. Elio Mazzi.
La libertà umana, quale grande vertigine ci prende di fronte a questa possibilità! Posso fare tutto, i mezzi che oggi la società mette a disposizione abbattono ogni limite. “Sei tu il tuo solo limite”, recita uno slogan molto in voga fra gli adolescenti; puoi fare tutto, basta che ci credi, la tua libertà non ha limiti e, se anche li avesse, saranno presto abbattuti dalla scienza e dalla tecnologia. E’ solo questione di tempo…
“La mia libertà finisce dove comincia la tua”: è davvero così?
Appartengo ad una generazione ormai di mezza età, sono nato all’epoca del “Boomers”, e sono sempre stato educato ad un concetto laico che recita più o meno così: la mia libertà ha un limite in quella degli altri.
Ritengo questa definizione forse utile per un primo approccio educativo, ma totalmente insufficiente: come si compone infatti la sommatoria delle singole libertà? Quale criterio valutativo per definirne le priorità? La semplice somma algebrica o composizione geometrica di ambiti e territori come potrebbe rispondere alla complessità dell’umano? E al conflitto delle diverse opzioni?
“Perché sono libero?”
Ora, senza interrogarsi sul concetto di libertà (la filosofia si interroga sul tema da millenni), interessa porsi la domanda sul significato pratico della mia libertà: perché sono libero? Cosa posso farmene di questa libertà?
E’ solo un dato arbitrario e senza significato, soggetto a quello che,magistralmente, l’allora cardinale Ratzinger definì “l’io e le sue voglie”?( Omelia pro eligendo Romano Pontefice)
E’ evidente: oggi siamo liberi di fare (quasi) tutto, di scegliere in piena autonomia fra questo e quello, senza altro criterio, altra misura rispetto al nostro “io”. Ma il nostro “io” è all’altezza di questa responsabilità e di questo compito, è cioè in grado di renderci veramente liberi ? Oppure rischia di lasciarci amaramente schiavi dei nostri desideri, delle nostre passioni, dell’istinto del momento, in una continua ricerca di appagamento che non verrà mai soddisfatta pienamente?
L’uomo ha il desiderio dell’infinito
Dobbiamo allora partire da una verità fondamentale: l’uomo realmente desidera tutto, è costitutivamente dato così, è orientato alla pienezza, ciò che è finito non lo può soddisfare.
Come potrebbe dunque limitare le sue aspirazioni, le sue aspettative, il suo agire? In altre parole, cosa potrebbe mai regolare la sua libertà, energia vitale che alimenta in modo inesauribile la sua azione nel mondo?
La libertà va orientata
E’ proprio questo il punto: la libertà non va limitata, ma semplicemente orientata.
In realtà, infatti, la libertà è data all’uomo per un progetto, per un percorso che lo conduca alla sua felicità autentica.
La libertà è ciò che la ragione traduce in azione a partire da una percezione, che alberga nel profondo di ogni cuore: questa percezione è che siamo abitati da una mancanza, dalla nostalgia dell’infinito per cui siamo nati, da una sete inestinguibile di pienezza che ci spinge ad uscire da noi stessi e a ricercare, in una disperata rincorsa, ciò che può realizzare la nostra umanità e dare un senso al nostro stare qui ed ora.
In noi c’è il desiderio di sentirci amati
Ciò che ci muove è il desiderio di sentirci voluti, amati, importanti per qualcuno, il riconoscimento che prima di fare la cosa giusta, siamo una cosa giusta! La libertà ci pone davanti agli occhi l’evidenza che non ci siamo fatti da soli, che la nostra vita è un dato, nel senso di qualcosa che ci è stato consegnato da Qualcuno più grande di noi, che è prima di noi e che ci ha voluto e amato così tanto da donarci tutto, anche la sua stessa vita, per farci comprendere che la vita umana si compie solo nell’essere amore, nell’essere dono per chi ci sta accanto.
Sì. La tua libertà è soltanto questo, alla fine: la possibilità per te di rispondere concretamente ad un Amore più grande che ti ha chiamato alla vita e che ti permette oggi di usarla per ricambiare anche solo una goccia di questo amore. Ed è solo così che sarai davvero felice!
La libertà è collegata alla verità
Questa è la verità, perché una libertà che non sia collegata alla verità risulta derivare solo da una opinione personale, una opinione fra tante; una libertà collegata alla verità, invece, è una libertà che risponde alla domanda di senso, che è essere chiamati a un compito d’amore in questo mondo per il quale siamo unici, insostituibili, un compito che sottopone a verifica e porta a compimento tutti i desideri più profondi del nostro cuore.
L’ ingegner Elio Mazzi è Dottore in Teologia, Diacono permanente della Diocesi di Milano.