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Il visionario mondo di Louis Wain: rifrangere la vita
Il film
Ci troviamo in un sobborgo di Londra nella seconda metà del 1800. Il film è una biografia dell’illustratore britannico Louis Wain. Una biografia “elettrica” ed eclettica quanto lui. La ricostruzione storica puntuale, la colonna musicale, tanto quanto costumi e cast (Louis Wain è interpretato da Benedict Cumberbatch ed Emily da Claire Foy), contribuiscono a imprimere nella mente la storia dell’artista. “Il visionario mondo di Louis Wain” è molto più di un film-biografia: ha il potere di interrogarci sul senso della vita e sull’amore.
La trama
Morto il padre, Louis si deve occupare della numerosa famiglia. Egli non guadagnerà mai molto dai suoi disegni, sia perché non è molto abile nel guadagnare, sia perché deve mantenere la madre e le cinque sorelle che resteranno nubili. Louis Wain si innamora di Emily Richardson, l’istitutrice delle sorelle. Decidono di sposarsi, ma lei morirà poco dopo per malattia. Un uomo anticonvenzionale, soprattutto se pensiamo all’epoca storica in cui ha vissuto. I due sposini tengono in casa un gatto, Peter, che avrà un ruolo fondamentale per la coppia e per l’arte di Louis. Egli, infatti, comincia a illustrarlo e da qui nascono tutti i lavori successivi sui gatti antropomorfi. Dopo la morte di Emily, Louis è nella disperazione e il susseguirsi di fatti spiacevoli, come la malattia mentale della sorella, non fanno altro che estraniarlo sempre più dalla realtà. Nei primi decenni del nuovo secolo l’illustratore è ormai famoso, ma il successo lavorativo non cambia il suo umore. Egli finirà rinchiuso in un ospedale psichiatrico in cui, depresso, è convinto che la sua vita sia stata un fallimento.
Il messaggio
Credo che per esprimere al meglio il messaggio della pellicola sia opportuno riportare una conversazione tra Louis Wain e un suo conoscente che lo riconosce, ormai anziano, all’ospedale psichiatrico.
Dan Rider: “Perché Emily voleva che continuaste a dipingere, mr. Wain?”
Louis: “Per aiutare le persone, per mostrare le cose.”
Dan Rider: “È probabile. E non c’è dubbio che l’abbiate fatto. Ma io ho una teoria un po’ diversa. Emily voleva che voi continuaste a dipingere per non essere solo. Quando dipingete, mr. Wain, voi vi connettete agli altri e donate loro una parte di voi, ma anche gli altri si connettono con voi. E questa elettricità che voi descrivete, che percepivate in presenza di Emily, la chiamerei amore, mr. Wain.”
Dan Rider aveva conosciuto il signor Wain in treno nei primi anni della sua attività ed egli va a trovarlo quando l’artista è ormai anziano. In questa conversazione viene rivelato il senso della sua arte, cioè connettersi con gli altri e, finalmente, viene dato un nome a quella “elettricità” che Wain ha sperimentato e, a tratti, ossessionato la sua vita. Questa “elettricità” è l’amore. Louis diventa consapevole che è stato l’amore a guidare ogni scelta fatta nella sua vita e, quindi, che nessuna vita è sprecata se si ha amato.
Il tema della vita
Un’altra conversazione ci aiuta a capire come questo film ci parla della vita.
Louis: “Posso dire con assoluta certezza che tu hai reso tutto molto, molto migliore. Tu rendi il mondo bellissimo e caldo e gentile. Volevo solo dirti grazie prima che sia troppo tardi.”
Emily: “Io non rendo il mondo bellissimo, Louis. Il mondo è bellissimo, mi hai aiutata tu a vederlo così. Ma non dimenticare: per quanto sarà difficile, per quanto ti sentirai la fatica addosso, il mondo è pieno di bellezza. E sta a te catturarla, Louis, vederla e condividerla con tante più persone potrai. Tu sei un prisma sul quale si rifrange il raggio della vita.”
Questa conversazione tra i due protagonisti avviene quando Emily è fin di vita. Questo è significativo proprio perché mentre lei sta lasciando la vita, ci lascia un messaggio sulla vita. Difendere la vita significa anche portarla a chi non ne ha, usare i propri talenti per gli altri. Per noi cristiani è portare Cristo, la Vita, a chi se ne è allontanato, condividere la buona Novella. Emily ci parla del nostro bisogno di bellezza e del compito di condividerla. Rifrangere la vita, dunque, diventa dovere morale per tutti noi, ognuno a suo modo.
Link al trailer: https://youtu.be/xzDr_tbL-es
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Virginia Banfi