Vi presentiamo oggi due riflessioni sui tragici momenti di attualità di questi giorni; la prima, a cura di Anna Mazzi e la seconda, a cura di Susanna Primavera.

 

Città deserte e distrutte, volti feriti, uomini morti per strada, lacrime, dolore, sofferenza: questa è la guerra. Sembrava una realtà così lontana e invece la stiamo vivendo proprio ora, nel 2022.

Prima il COVID, poi la guerra; perché?

Non credo che a questa domanda troveremo mai una risposta. Credo non si possa spiegare il perché siano morte così tante persone per un virus arrivato dalla Cina, come credo non si possa spiegare il perché vengano uccise persone innocenti o vengano rase al suolo città intere.

Quale senso in tutto questo?

Sono però convinta che in tutto questo si possa trovare un senso. “Che senso hanno questi avvenimenti nella mia vita?”: è questa la domanda che dovremmo farci.

C’è stato il COVID, siamo stati chiusi in casa per mesi, tante persone sono morte, dove lo troviamo il senso?

Lo troviamo nel fatto che ci siamo, siamo vivi, siamo ancora qui. Potevamo essere tra le tantissime persone che non ce l’hanno fatta ma siamo vivi ed essere vivi è il dono più grande e più bello.

C’è la guerra, ciò che ci viene mostrato sono città bombardate e persone che soffrono; che senso possiamo trovare in questo dolore?

Credo che qui il senso lo troviamo in quei dettagli che ci fanno capire che anche in mezzo al dolore esiste la gioia. Quali? Una mamma ha dato alla luce la sua bambina sotto le bombe, due persone si sono sposate nonostante la guerra scegliendo di dirsi il “Sì” più importante della loro vita, nell’incertezza più totale.

Anche i dettagli bastano per farci capire che nel dolore c’è spazio per l’amore e che nella sofferenza c’è spazio per la gioia.

È, infatti, nel senso delle cose che troveremo una risposta alle mille domande che ci poniamo perché dobbiamo ricordarci che il dolore, i rifiuti, la sofferenza sono per una gioia più grande.

Anna Mazzi

 

 

Lo stato di emergenza per il Covid 19 è ancora attivo mentre i carri armati russi sono giunti a Kiev: poche settimane di guerra in Ucraina, migliaia di vittime tra i civili e più di 7000 soldati russi morti…un’enormità per un solo mese di guerra.

Albert Einstein scriveva a Freud (Riflessioni a due sulle sorti del mondo, B. Boringhieri, 1989) il 30 luglio 1932 ponendogli una domanda:

C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra, da un punto di vista psicologico?

La risposta di Sigmund Freud  del settembre 1932, fu la seguente:

– nel tempo l’umanità ha sostituito alle continue guerriglie, le grandi guerre, tanto più devastatrici quanto meno frequenti

– una prevenzione sicura della guerra è possibile solo se gli uomini si accordano per costituire un’autorità centrale, dotata di reale potere, al cui verdetto vengano deferiti tutti i conflitti d’interesse. (Allora La Società delle Nazioni)

– questa istituzione è il tentativo di acquisire mediante il richiamo a determinati principi ideali l’autorità, cioè l’influenza coercitiva, che di solito si basa sul possesso della forza… ma sembra che il tentativo di sostituire la forza reale con la forza delle idee sia per il momento votato all’insuccesso

– secondo la teoria delle pulsioni cui siamo giunti nella psicoanalisi, vi sono due tipi di impulsi fondamentali: la pulsione di vita e la pulsione di morte – pulsione di vita è l’EROS, l’amore nel sentimento e nell’istinto – pulsione di morte è la tendenza a uccidere e a distruggere, l’ ODIO. Questa pulsione distruttiva è presente in ogni uomo e vuole portarlo alla rovina.

Non c’è speranza di poter sopprimere le tendenze aggressive degli uomini… Si può però tentare di deviarla al punto che non debba trovare espressione nella guerra, per mezzo dell’Eros, ma sappiamo quanto il concetto di “Ama il prossimo tuo come te stesso” sia molto difficile da realizzare

Siamo pacifisti, come prevenire la guerra?

– per combattere indirettamente la tendenza alla guerra, si potrebbe investire nell’EDUCAZIONE dei capi, cioè di una categoria di persone dotate di indipendenza di pensiero, inaccessibili alle intimidazioni e cultrici della verità

– ci ribelliamo alla guerra semplicemente perché… non la sopportiamo più! Tutto ciò che promuove l’evoluzione civile lavora contro la guerra

Per esigenze di brevità abbiamo semplificato le argomentazioni di Freud, che tuttavia potete sempre leggere per intero nel libro citato o in “Perché la guerra” , l’edizione originale, in quanto di estrema attualità. Cosa possiamo aggiungere rispetto alla realtà odierna?

Non c’è più tempo da perdere!

–  l’Unione Europea deve accogliere l’Ucraina

– l’UE può ancora fare la differenza in un mondo di visioni, divisioni e prese di posizioni unilaterali

– l’UE deve essere più coraggiosa e determinata; deve voltare pagina una volta per tutte, rispetto al suo passato di divisioni e opportunismi e dirigersi, senza più tentennamenti, verso politiche del tutto innovative, sia economiche sia ecologiche, con investimenti ingenti e nuovi ideali forti di Unione Europea vera

– Anche l’Italia ha qualcosa di importante da dare al mondo; deve diventare più coraggiosa, più determinata, più innovativa, più creativa e meno burocratica e opportunista

– L’Italia (insieme alla UE) deve lanciare al mondo l’ IDEA forte e luminosa di BENE COMUNE UNIVERSALE, che già incarna da tempo, nella prontezza e nella sollecitudine dello spendersi del suo volontariato, del suo Terzo Settore

– L’idea di BENE COMUNE va vissuto e diffuso come messaggio universale che potrebbe assomigliare ad una Colomba bianca, unica strada apportatrice di Salvezza e di Pace. Una colomba in volo sul mondo intero, ovunque risuoni la voce dell’umana sofferenza, alla ricerca di giustizia e di felicità.

Susanna Primavera