Anno Santo al Santuario di Maccio

Due settimane fa ho attraversato con grande emozione, la Porta Santa del Santuario di Maccio, un delizioso piccolo borgo in località Villa Guardia (Como). La chiesa è grande, completamente “abbracciata” dalle case intorno al sagrato, la piazza e l’oratorio.

Questo è il luogo dell’intervento del soprannaturale, così infatti si è espresso il Dicastero per la Dottrina della Fede, in merito ai fatti che hanno reso improvvisamente importante questa frazione di Villa Guardia: nell’anno 2008 improvvisamente l’altare di marmo nero ha come “trasudato” acqua, fatto inspiegabile per un materiale poroso che semmai assorbe acqua, sgretolandosi. Invece il blocco unico di serpentino della Val Malenco è rimasto intatto.

Vi è poi un protagonista assoluto di questa esperienza spirituale, di nome Gioacchino Genovese, maestro di musica e direttore del coro della Chiesa.  Persona seria e schiva, coniugato e padre di due figlie, sempre in quegli anni, durante i momenti di preghiera personale, inizia a vivere un’esperienza spirituale rara, in cui percepiva una voce interiore insieme a “visioni intellettuali” e la chiara percezione personale di reale “presenza” del mistero della Santissima Trinità. In seguito a questi fatti e alle indagini che ne sono scaturite, la Chiesa è diventata Santuario, dedicato alla Santissima Trinità Misericordia.

I passi del soprannaturale

A partire dal 2005, la “voce” interiore chiede a Gioacchino che la preghiera coinvolga altre persone attraverso novene di adorazione e supplica in Chiesa e con la guida dei sacerdoti che lo portano a vivere momenti di intensa spiritualità, sempre percependo con forza la presenza di Dio, Trinità Misericordia Infinita.

Da ottobre 2008 a giugno 2010, l’altare della chiesa inizia a “trasudare” acqua pura, di fonte, diranno gli esperti delle indagini scientifiche che seguiranno.

Su espressa richiesta del suo vescovo, Cardinale Oscar Cantoni, Gioacchino inizia a fare memoria, scrivendo nero su bianco, tutta la sua straordinaria esperienza spirituale, in modo puntuale e preciso.

Nell’aprile 2010 il vescovo Mons. Diego Coletti, istituisce la prima Commissione Diocesana di Studio, incaricata di studiare gli scritti di Gioacchino ed esprimersi in merito. La dichiarazione finale valuta il contenuto della narrazione del testo rispondente “ai dettami della fede e morale cattolica e straordinariamente profondi per densità di dottrina, prospettiva pastorale, alto profilo spirituale“.

Il 28 novembre 2010 la chiesa parroccchiale di Maccio assume il titolo di “Santuario Diocesano” dedicandolo alla Santissima Trinità Misericordia, informandone in merito la Santa Sede, affinché ne seguissero gli opportuni approfondimenti e verifiche.

La preghiera che la parrocchia adotta ufficialmente diventa la “Supplica alla Divinità Misericordia

La coroncina della Divina Misericordia

E’ la preghiera che Suor Faustina Kowalska indicò come la formula migliore per rivolgersi a Dio, Trinità e Misericordia Infinita.

Forse non tutti sanno che per recitare la Coroncina della Divina Misericordia, si può usare una semplice corona del Rosario. Si segue questa sequenza:

1. Segno della Croce
2. Padre Nostro
3. Ave Maria
4. Credo (Simbolo degli apostoli)

5. Su ogni grano maggiore del Rosario, quando si dice normalmente il Padre Nostro, si dica:

Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

6. Su ogni grano minore del Rosario, quando si dice normalmente l’Ave Maria, si dica:

Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

7. Invocazione. Alla fine della corona, si dice la preghiera seguente tre volte:

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

8. Preghiera conclusiva (facoltativa)

Dio, Padre Misericordioso, che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio Tuo Gesù Cristo, e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo Consolatore, Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo. Chinati su di noi peccatori, risana la nostra debolezza, sconfiggi ogni male, fa’ che tutti gli abitanti della terra sperimentino la Tua Misericordia, affinché in Te, Dio Uno e Trino, trovino sempre la fonte della speranza. Eterno Padre, per la dolorosa Passione e la Resurrezione del Tuo Figlio, abbi misericordia di noi e del mondo intero. Amen.

Suor Faustina Kowalska

Appare evidente negli avvenimenti soprannaturali di Maccio, la continuità con il messaggio della mistica polacca Suor Faustina del richiamo di Dio alla preghiera. Le affinità intellettuali relative alla “voce interiore” che rivolge inviti alla preghiera , la “voce” che detta il contenuto del diario sono simili … La parola “Miseri-cordia”, ci ricorda Mons. Ravasi in questo video che narra la vicenda della suora polacca, ha per la nostra lingua come organo simbolico il “cuore” mentre nell’Antico Testamento, lo stesso termine riferito a Dio è sinonimo di “grembo materno”, di calore viscerale e ha come sinonimi la tenerezza, l’amore della madre, la cui intensità è tale da renderla disposta a donare tutto, perfino se stessa, per la vita del figlio.

Sembra proprio che nello scorrere del tempo della Storia della civiltà, Dio scelga sistematicamente determinate persone, a volte molto semplici, altre volte istruite e sapienti, per richiamarci alla spiritualità, al volgere lo sguardo alla Sua Persona, alla Speranza che germoglia nel cuore di chi si fida di Lui.

Queste persone, messaggeri della Misericordia di Dio, ci invitano alla preghiera, una preghiera assidua, tale da consentirci il distacco, almeno temporaneo, da tutto ciò che ci lega e attanaglia nel quotidiano: impegni, distrazioni, social network, divertimenti. Solo una preghiera che si protrae per giorni (Novena) può farci immergere nel nostro cuore per cercare il Suo contatto.

L’acqua vera a cui attingere “adesso”

L’acqua è sempre stato simbolo di rinnovamento e di purificazione; è questo il tema del Giubileo, invito alla revisione di vita, alla conversione e al rinnovamento, grazie al perdono di un Dio Padre Buono Misericordioso che si dona a noi ogni giorno nell’Eucaristia. Noi dobbiamo solo fidarci di Lui, la cosa più difficile.

Il Santuario di Maccio rappresenta per tutti noi una grande opportunità, magari anche di conversione.

Susanna Primavera