Abortire oppure tenere il bambino? gli argomenti per capire cosa è giusto e come non fare del male a se stesse.
Protagoniste di questa storia sono due donne che hanno vissuto il trauma dell’aborto procurato . Una di loro scrive sul nostro sito e la volontaria le risponde.
Cara lettrice…
Dopo il trauma di una ivg non è facile fare chiarezza dentro di sé… Le emozioni sono tantissime e rischiano di travolgerci completamente…
Per prima cosa, vorrei raccontarti la mia esperienza : quando avevo 23 anni, frequentavo l’università e una mia amica mi ha chiesto aiuto perché era incinta e non sapeva come dirlo ai suoi genitori…
Così siamo andate a parlare con un gruppo di volontari del movimento per la vita…
Lei voleva tenere il suo piccolo ma, quando sua mamma lo ha saputo, l’ha immediatamente portata in ospedale per abortire.
Quella mattina sono andata anche io in ospedale con lei: mi aveva chiesto di parlare con sua mamma, sperava che cambiasse idea all’ultimo momento…
Purtroppo non è andata così : la mia amica è uscita dalla sala operatoria più bianca del lenzuolo della barella…
Io ho avuto uno shock emotivo che ricordo ancora oggi con orrore, lei non è mai più stata la ragazza sorridente di prima…
Prima vittima dell’aborto: la donna
Quello che ho capito è che nessuna donna, quindi nemmeno tu, merita il dolore di un aborto.
Soprattutto, ho capito che in ogni aborto la PRIMA VITTIMA è sempre la donna, la seconda vittima è il suo bambino.
Perciò capisco perfettamente quando tu, cara lettrice, parli di “trauma”, perché è davvero così!
Purtroppo, in questa situazione, la prima vittima è la donna: vittima di inganno e di violenza…
L’inganno principale è quello dei media
L’inganno principale è quello dei social e del cinema : mostrano con estrema leggerezza e con dovizia di particolari una serie di situazioni e di decisioni che sono, in realtà, estremamente delicate…
L’esempio più recente è il film che ha vinto, a settembre 2021, il Festival del cinema di Venezia : la protagonista del film esalta la sua scelta di abortire, come se fosse il trampolino di lancio per la sua sfolgorante carriera… Come se fosse una tappa obbligata della vita…
Invece è un dolore profondo e lacerante…
Per uscire dal dolore bisogna avere la forza di parlare
Per poter uscire da questo dolore, però, è estremamente utile riuscire a capire quali sono i passi che ti hanno condotta fino a questo punto : è l’unico modo per evitare di rivivere questa situazione, magari tra qualche anno…
Se riesci, sarebbe importante parlare anche con il tuo fidanzato, per spiegargli che questa scelta è stata davvero dolorosa e che rischia di modificare profondamente il vostro rapporto…
Ci sono coppie sposate da anni che, dopo un aborto volontario, hanno deciso di separarsi: capita quando la donna si rende conto di non riuscire più a fidarsi del marito che l’ha convinta ad abortire oppure l’ha semplicemente lasciata da sola a decidere (la frase classica è “Decidi tu cosa fare” come se si trattasse di un intervento di chirurgia estetica)…
Film verità: Unplanned
Un film che da poco è uscito in Italia è Unplanned : si tratta della storia vera di Abby Johnson. Abby è una ragazza americana e, lontana da casa per studiare all’università, conosce il suo vicino di appartamento. Lui ha 10 anni più di lei e ne approfitta: niente anticoncezionali e quando il test di gravidanza è positivo, lui risponde di non avere i soldi per farla abortire… Così lei si ritrova da sola ad affrontare un aborto chirurgico, dopo averlo pagato di tasca propria…
Abby però non riesce a riflettere su quanto le è accaduto: è convinta di essere stata aiutata a terminare gli studi e finisce per diventare la dirigente della clinica degli aborti. Una serie di vicende la porterà poi a diventare pro life ma il percorso è molto lungo…( leggi qui la testimonianza di chi ha visto il film)
Secondo me è un film molto doloroso ma estremamente vero, perché mostra il grande inganno nel quale vengono intrappolate le donne di oggi…
Riuscire a capire cosa è successo nella propria vita è il primo passo per uscire dal dolore!
Per uscire dal dolore bisogna dare un nome al proprio bimbo
Il secondo passo è pensare al proprio piccolo e dargli un nome : il tuo piccolo è sempre vivo nel tuo cuore e, proprio come te, è stato vittima di inganno e di violenza.
Questo vi accomuna e vi unisce in maniera fortissima e indescrivibile: lui ha vissuto il tuo stesso dolore, lui ti comprende completamente e ti vuole sempre bene!
Il rapporto che avete, anche se invisibile, sarà la tua forza e la tua gioia per affrontare le scelte future!
La tua vita si è legata alla sua ed ora siete sempre insieme!
Per uscire dal dolore bisogna farsi aiutare
Se vuoi, puoi provare a parlare anche con volontarie preparate su questo argomento : rispondono al numero verde 800.969.878.
Il numero è attivo h24, 7 giorni su 7 e la chiamata è sempre gratuita. Puoi chiedere anche di parlare con una psicologa ma, come ti dicevo prima, la cosa più importante è che tu riesca a fare chiarezza dentro di te!
Per qualunque cosa, puoi sempre scrivere sulla chat del Movimento per la Vita di Varese o telefonare a SOS vita.
Intanto ti abbraccio con tutto il mio affetto e ti auguro ogni bene!!