Aborto volontario: dramma del corpo e della psiche da guarire

By Susanna Primavera -

Le conseguenze psicologiche dell’ IGV

Anche l’aborto può venir percepito come un “trauma” (dal greco ferita), cioè un evento di particolare gravità che supera le proprie capacità di adattamento, che viene percepito come una minaccia inaspettata, che sconvolge ogni equilibrio, i propri processi di pensiero e che spaventa e fa soffrire. L’esperienza del trauma è comune a tutti, uomini e donne, ma le donne colpite dall’aborto volontario o Interruzione Volontaria di GravidanzaIVG possono andare incontro ad una sindrome traumatica precisa, il Disturbo da Stress Post Traumatico – PTSD.

La donna che rimane incinta è come una macchina predisposta in automatico a trasformarsi in culla e nutrimento vitale per il piccolo che deve svilupparsi nel suo grembo. Non si può fare finta di niente solo perché si è deciso di abortire. La volontà va da una parte e la natura da un’altra, cioè verso la fusione di anime tra la madre e la sua creatura. Perciò mentre un bimbo che muore prematuro in modo inaspettato, pur nell’infinito dolore, rappresenterà un lutto che con il tempo si potrà elaborare e superare, nel caso dell’aborto volontario questo lutto assume una portata di tale gravità da diventare spesso fonte di angoscia psichica.

Inizialmente possono emergere sintomi come ansia diffusa e senso di inquietudine, confusione, depressione, insonnia, insicurezza che nel tempo diventa rabbia e aggressività reattiva. Il rapporto con il partner diventa più difficile, la comunicazione e le relazioni in generale più difficili. La donna rimugina sul trauma, si porta dentro un senso di colpa devastante, si sente tradita dalla vita, perduta… Una persona può perfino andare incontro al fenomeno della dissociazione della personalità sia come conseguenza del disorientamento cognitivo, sia come modalità difensiva; in pratico un vero distacco dalla realtà. D’altronde, questo è un modo per continuare a vivere, o meglio a sopravvivere: una parte di sé fa finta di niente e un’altra parte ricorda e rimane fissa sul trauma. Se questi sintomi si protraggono nel tempo, aumentano il rischio di sviluppare un Disturbo da Stress Post Traumatico in forma cronica.

Caratteristiche del pensiero resiliente

 

Certo non tutte le donne reagiscono nello stesso modo, conta molto la personalità e la propria “resilienza“, cioè la capacità di fronteggiare situazioni difficili di crisi, attivando energie e risorse che consentono di proseguire nel proprio percorso di crescita e maturazione interiore. Il dolore psichico è una tragedia ed è più facile affrontarlo e rielaborarlo a livello profondo se la donna presenta alcune particolari caratteristiche: se è già stata capace di reagire positivamente ad eventi negativi, se ha accanto persone significative e legàmi profondi, se ha interessi e occupazioni ed è un tipo attivo e creativo, se ha fiducia nella vita ed è capace di dare un significato al dolore stesso.

Come spesso succede anche in altri campi, la propria” visione della vita” fa la differenza. Percepire la vita come un’evoluzione e una crescita personale in cui si alternano fasi di gioia, entusiasmo e scoperta a momenti di confusione, insuccesso e sofferenza e come un cammino in cui  le difficoltà sono ritenute come qualcosa di naturale, rende capaci di accettare più facilmente le frustrazioni, i rischi e le conseguenze delle proprie scelte. Nel comprendere che abbiamo fatto una scelta sbagliata che ci ha procurato immenso dolore dobbiamo anche saperne svelare la grande lezione di vita e accompagnare questa consapevolezza con il perdono di noi stessi; è questo il primo passo per uscire dal tunnel dell’angoscia. Tutti possiamo sbagliare ma non per questo dobbiamo condannarci o condannare gli altri. Ricordiamo le parole di Gesù alla donna adultera che volevano lapidare: “Neppure io ti condanno. Va’ e non peccare più” (Giovanni 8:11).

Tuttavia, essendo più difficile farcela da soli, cerchiamo aiuto attraverso specialisti come medici, sacerdoti, psicologi che ci possono aiutare cominciando da una conversazione telefonica.

Questi i numeri verdi:

SOS VITA:  800813000

FEDE E TERAPIA: 800969878

LA VIGNA DI RACHELE (vai al sito qui)

Non temere, non sei più sola!

Susanna Primavera

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