L’aborto è «un omicidio e non è lecito diventarne complici». Per questo serve «l’obiezione di coscienza, che non è infedeltà, ma al contrario fedeltà alla vostra professione, se validamente motivata», ma è anche vero che «il nostro dovere è la vicinanza» alle donne «perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è la soluzione»: anzi, è una ferita che ha un «prezzo, tanto duro».
In pochissime parole, nel suo discorso ai farmacisti, Papa Francesco ha riassunto una verità che prima di essere antropologica e morale, è scientifica. ( qui è possibile leggere tutto l’articolo: https://www.avvenire.it/vita/pagine/il-papa-l-aborto-e-omicidio-la-soluzione-e-stare-vicini-alle-donne).
Andiamo per ordine ed esaminiamo le affermazioni una alla volta:
1) l’aborto è un omicidio
la scienza ormai è concorde nell’affermare che la vita umana inizia dal concepimento: quando ovulo femminile e spermatozoo maschile si uniscono, si crea un nuovo essere unico e irripetibile, diverso da madre e padre che lo hanno generato, con un proprio DNA che tale rimarrà per sempre, fino alla scomparsa della persona stessa.( leggi qui l’approfondimento)
Non è la prima volta che il Pontefice si esprime così duramente sull’aborto. Già aveva parlato di “ affittare un sicario “ in merito a chi decide di abortire, implicitamente riferendosi all’atto medico del praticare la IVG come un omicidio, del quale non è lecito diventare complici. Parole durissime che non lasciano spazio alcuno a fraintendimenti.( ecco qui una sintesi delle volte in cui il Papa si è espresso contro l’aborto: parliamo di Magistero infallibile)
2) stare vicini alla donna è un dovere
anche in questo caso, il Papa parte da un riferimento ben preciso, anche se forse non immediato per tutti: la Legge 194/78 stabilisce che la donna va accompagnata nella sua scelta mostrandole che ci sono strade alternative a quella di uccidere la propria creatura. Spetta agli operatori sanitari informare la donna delle altre opzioni, ma non sempre questo passaggio, obbligatorio per legge, viene rispettato. Se così fosse, anche i volontari dei Movimenti e Centri di aiuto alla vita che hanno gli sportelli in ospedale, sarebbero contattati da tutte le donne che si recano a chiedere i certificati di IVG, il che invece non accade se non di rado.
3) l’aborto è una ferita che ha un duro prezzo
ferita per chi? A chi si riferisce il Papa? Al bambino cui viene negata la possibilità di nascere? Certamente, ma non solo. Il Pontefice pensa senz’altro a tutte le donne che hanno abortito, per le quali il dolore ha strascichi diversi e per molti anni, come testimoniano le telefonate al numero verde di Fede e terapia, progetto che accoglie le donne che hanno abortito cercando di aiutarle ad elaborare il lutto. ( Fede e terapia: in difesa delle donne che hanno abortito)( leggi anche qui: IVG. “ Ho abortito e sto malissimo. Se avessi saputo non l’avrei fatto “)
I drammi e l’angoscia che accompagnano nel profondo la mamma mancata, sono specchio del rifiuto della vita che, o per solitudine o per indigenza, ella si è trovata ad affrontare e a non riuscire a risolvere. Per questo grande aiuto è rappresentato dall’accoglienza e dalla misericordia: non giudizio sulle donne, ma perdono.
4) accogliere la vita sempre!
questa la proposta di noi volontarie del Movimento e centro di aiuto alla vita di Varese. Siamo pronte ad aiutare le donne in difficoltà per la gravidanza, sostenendole sia economicamente sia con vicinanza amicale e professionale, perché possano accogliere la vita sempre. Contatta il movimento o scrivi sulla chat. Non sei sola!