Dagli Stati Uniti una grande notizia: Alabama e West Virginia votano contro il diritto di aborto e a favore del bambino non nato, riconoscendone il diritto incondizionato alla vita. In particolare, gli elettori dell’Alabama hanno
Il secondo emendamento entra a modificare quanto segue:
Leggiamo bene tutta la questione:
- * l’indirizzo dello Stato (dell’Alabama) è quello di riconoscere e supportare “la sacralità della vita non nata e i diritti del bambino non nato, incluso il diritto alla vita”.
- * lo Stato assicura la protezione dei diritti del bambino non nato in tutti i modi e in tutte le misure ammesse dalla legge”.
- * la Costituzione non protegge il diritto all’aborto o richiede fondi per l’aborto.
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Il discorso economico e i finanziamenti :
Proseguendo nella lettura, emerge un dato molto interessante: il discorso economico. Il comitato che ha supportato l’emendamento è rappresentato da “Alliance for a Pro-Life Alabama”, un’associazione a favore della vita che ha raccolto $7,993 e ne ha spesi $303.45. Il maggior finanziatore è stata la Chiesa Presbiteriana, Briarwood Presbyterian Church, con $2,500.- I comitati pro choice, invece, cioè quelli a favore dell’aborto e contro la modifica del secondo emendamento, sono stati due: Alabama for Healthy Families e Alabama Students Voting No on Amendment 2. Insieme, i due comitati hanno raccolto la cifra di $1.48 million e speso $1.37 million. Il maggior finanziatore a supporto del comitato per il No è stato Planned, che ha donato $1.38 in denaro e beni in natura.
Chi ci guadagna?
Cosa è la Planned Parenthood Organisation? Un’organizzazione che si occupa essenzialmente di sessualità, aborti e contraccezione, che riceve 500.000.000 di dollari dal governo degli Stati Uniti e che è stata al centro di scandali per la compravendita di organi di bambini abortiti. Evidentemente, il risultato del voto dell’Alabama (ma anche del West Virginia e, in qualche misura, dell’Oregon), che prevede l’eliminazione degli aborti o la riduzione dei diritti di soppressione del bambino non nato avrebbe gravi ripercussioni sull’esistenza stessa dell’organzzazione. Le associazioni pro choice, da quando il Presidente Trump è stato eletto, sanno di avere la vita decisamente più difficile che in passato.
Balza all’occhio, poi, la sproporzione tra le risorse economiche delle associazioni pro life e quelle a favore dell’aborto: la storia di Davide e Golia si ripete…