Argomenti a favore della vita o autogol ? Talvolta per promuovere una cultura del rispetto del piccolo non nato si usano alcuni riferimenti e si fanno delle affermazioni che, apparentemente, sembrano sostenere la causa della vita nascente, ma che in realtà si prestano a interpretazioni distorte o riescono ad alterare una comunicazione già difficile. Ecco alcuni degli errori più diffusi tra i volontari per la vita.
1) “potresti avere abortito il prossimo Einstein/Beethoven”
Un argomento sbagliato perchè facilmente confutabile con l’affermazione “potrei aver abortito il prossimo Hitler”…
Sembra che la vita umana abbia valore solo in presenza di determinati talenti o di intelligenze superiori: si insinua il dubbio che esista una gerarchia di persone, alcune degne di vivere e altre no.
2) “le donne che hanno abortito sono delle criminali/omicide/disumane…”
Questa argomentazione è priva di logica ma, soprattutto, di compassione per le donne che hanno abortito: è ormai noto che la donna porta in sè la pena e il dolore per una scelta spesso compiuta in solitudine. Inoltre, un’affermazione del genere non serve assolutamente ad attestare l’umanità del concepito, che viene silenziato dall’aggressività di parole così violente.
3) “Anche tu potresti essere stato abortito”
Questa argomentazione è contraddittoria e del tutto irrazionale: si può recriminare sul passato? Inoltre così non si arriva a nessuna riflessione costruttiva, semplicemente si aggredisce la persona rivelando scarsa capacità empatica. Creare una “relazione” con l’altro, anche se su posizioni antitetiche, permette di impostare il dibattito e la conversazione con pacatezza.
4) “Le donne si pentono di aver abortito”
Anche se questa argomentazione è assolutamente vera, e porta alla luce un problema gravissimo, non ha nessun effetto in un dibattito sulla liceità dell’aborto.(leggi i nostri articoli qui e qui) Citare il rimorso non serve a spiegare perchè una scelta sia etica o no, sia giusta o sbagliata. Si potrebbero enumerare migliaia di casi di donne che si sono pentite dell’aborto compiuto ma, comunque, la risposta di un abortista sarebbe “ci sono migliaia di donne che invece non si pentono e, anzi, sono contente”.
5) rivolto ad un abortista:” Sei disumano/sostenitore dell’omicidio di bimbi…”
Quale potrebbe essere la reazione di un abortista di fronte ad un attacco del genere? Violenta senz’altro, certo non si convincerebbe a cambiare la propria opinione sentendosi offendere. La risposta dell’interlocutore farebbe ricorso sicuramente agli aborti clandestini e alle morti delle donne costrette ad abortire in condizioni di non sicurezza personale: in tal caso si uscirebbe perdenti.
6) “Sei incoerente: a favore dell’aborto e contro la pena di morte”
7) “L’aborto è sbagliato perchè lo dice la Bibbia: -Non uccidere”
Questa argomentazione è valida solo se si ha di fronte un abortista credente al quale si può parlare del “peccato di aborto”(talvolta nemmeno in questi casi…). In qualunque altra circostanza, in un dibattito pubblico con interlocutori di varia fede o non credenti, un argomento del genere non ha nessuna presa. Piuttosto allora meglio appellarsi ad argomenti di carattere antropologico, legati al rispetto per tutti gli esseri umani.
8) Cosa dire allora per difendere il bambino non nato?
a) Mostrare video del piccolo nel suo sviluppo e dimostrare scientificamente che la vita inzia dal momento del concepimento.
b) Parlare del meraviglioso dialogo mamma/bimbo/papà, raccontando cosa accade nel corso della gravidanza fino al parto.
c) Essere documentatissimi sulla legge 194, sulle sue applicazioni, sulle cifre dei bambini nati e di quelli non nati nell’arco dei 40 anni e più di applicazione.
d) Parlare anche dei “cripto-aborti” causati dalla pillola del giorno dopo, dei 5 giorni dopo, dalla RU-486.
e) Proporre tutte le strade alternative all’aborto indicando che esistono tante associazioni pronte ad aiutare la mamma in difficoltà per la gravidanza insieme al suo bambino. Tra queste associazioni senz’altro c’è il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese.
E poi?