COVID e vaccino: conviene farlo? È giusto preoccuparsi della propria salute e di quella altrui? Ci sono delle implicazioni di carattere etico nel suo utilizzo? A queste domande risponde il dott. Roberto Festa, medico di famiglia, già ospite del nostro sito con altri articoli su tematiche differenti qui e qui.
Come medico di famiglia ogni giorno ricevo domande sul vaccino contro il nuovo coronavirus, alcune persone lo aspettano con ansia e non vedono l’ora di poterlo fare, altre non ne vogliono sentire parlare, nel mezzo c’è il resto del mondo.
La vaccinazione sarà attivamente offerta dal servizio sanitario a tutte le persone maggiorenni in maniera gratuita per i destinatari, secondo un ordine determinato dal rischio clinico della categoria di appartenenza. Occorre però dire che ciascuno deve liberamente e responsabilmente decidere se sottoporvisi oppure no, poiché nessuno può essere obbligato.
Dunque la vera questione, il nodo del problema, diventa ciò che bisogna sapere per prendere questa decisione in coscienza.
Esistono infatti informazioni certe, su cui basare la propria riflessione e decisione, e poi ci sono molte dicerie o timori infondati che vanno assolutamente dissipati.
Vaccinarsi è un dovere morale?
Molte persone autorevoli sottolineano che la scelta di vaccinarsi è una scelta etica, un dovere morale per tutelare la propria salute ma ancor più quella degli altri nel contesto di pandemia attuale. Ma anche su questo punto occorre recuperare un adeguato spazio di libertà, poiché in realtà non esiste un dovere oggettivo in tal senso, come se la scelta di non vaccinarsi fosse di per sè stessa immorale. Tanto per capirci il non vaccinarsi non rientra tra i mali assoluti, cioè quelle azioni che sono sempre e comunque malvagie e quindi immorali, come lo è ad esempio l’aborto procurato.
Ma allora, se di vera e propria scelta parliamo, poiché entrambe le opzioni, vaccinarsi o non vaccinarsi, restano in campo, su quali elementi dobbiamo basare la nostra decisione da prendere in coscienza?
Esiste un complotto mondiale per asservire il mondo usando il vaccino?
Innanzitutto sgombriamo il campo dalle dicerie: il vaccino non contiene microchip, non contiene sostanze misteriose o tossiche, non causa infertilità, non modifica il DNA. Affermazioni del genere sono frutto di fantasia, e se pure fossero vere e ci fosse un complotto segreto per asservire il mondo tramite il vaccino, non ci sarebbe comunque alcun modo di dimostrarlo e quindi resterebbe un atto di fede nella malvagità del vaccino. Una persona che fosse convinta di questa malvagità, ovviamente non farà il vaccino ma, al contempo, dovrebbe tacere , per non confondere gli altri non avendo alcun modo per dimostrare queste sue convinzioni.
Quattro certezze sul vaccino contro il COVID
1) la vaccinazione dei più fragili (malati e anziani) e poi la vaccinazione di massa può essere l’arma vincente contro questa pandemia, quindi la vaccinazione va accolta innanzitutto come una cosa positiva in senso generale: il vaccino ha buone probabilità di essere efficace.
2) il vaccino offre buone garanzie di essere sicuro: le tecnologie utilizzate per sviluppare i vaccini anti-covid, anche se i tempi di sviluppo sono stati accelerati in maniera impressionante, sono valide e ampiamente sperimentate.
3) molti vaccini sono stati sviluppati facendo ricorso a linee cellulari derivate da aborti volontari, in particolare i primi ad essere stati autorizzati e che quindi stiamo già utilizzando (Pfizer, Moderna, Astrazeneca) e anche quello made in Italy (Reithera). Questo aspetto è cruciale poiché come accennato prima, l’aborto volontario è un male assoluto. Per affrontare responsabilmente questo problema rimando a questo approfondimento: https://www.ancoraedelfino.it/site/2021/01/14/vaccinar-si-no-forse/
4) “non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza”, per la novità della malattia e dei vaccini, come onestamente e a scopo precauzionale nell’ambito del consenso informato, dichiarano i fogli illustrativi dei vaccini anti-covid. In realtà danni a lunga distanza sono davvero molto improbabili e nessun ricercatore ha avanzato ipotesi a riguardo, tuttavia per onestà e trasparenza questa dichiarazione è presente.
Non esiste obbligo morale a vaccinarsi
Considerati questi quattro elementi, ora non resta che metterli sui piatti della bilancia della nostra coscienza, e prendere una decisione libera e responsabile, basata sui fatti soppesati con razionalità.
Infatti, se è vero che ciascuno può avvertire come un dovere civico sottoporsi alla vaccinazione, è anche vero che non esiste obbligo morale a vaccinarsi. Chi scrive non è contrario alla vaccinazione anti-covid: ho già ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer e ho dato disponibilità come medico ad essere impiegato nel vaccinare gli altri. Tuttavia percepisco che il martellamento continuo sul dovere etico-sociale verso la vaccinazione rischia di contrarre pericolosamente lo spazio di riflessione e di libertà sulla questione. Decidere di vaccinarsi oppure no deve restare una scelta personale e libera e nessuno deve vedersi additato come un malfattore quale che sia la sua scelta. Anche questo è cultura dell’accoglienza e della cura.
Roberto Festa
Medico di famiglia
Presidente del centro di aiuto alla vita di Loreto
Vicepresidente del Forum delle associazioni familiari – Marche
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