Chiara Arrigoni, 17 anni, Liceo Artistico Frattini di Varese, vince il primo premio categoria Rondini della terza edizione del Premio Letterario La Rondine 2017-2018. Al tema “Lettere per chiederti scusa” offre in forma letteraria ricca di poesia, tutto il dramma interiore di un’adolescente incinta che si sente inadeguata a diventare madre e vive la sua esperienza con un tale senso di angoscia da indurla a rinunciare drammaticamente per sempre alla sua creatura.
Chi scrive (e dunque pensa) s’ interroga, va a fondo nei sentimenti senza restare in superficie, distratto e centrato solo su se stesso come la maggior parte degli adulti indaffarati, presi dal lavoro e dai tanti problemi personali.
Chi scrive (e dunque s’immedesima) capisce il dolore altrui, soprattutto se si tratta del cuore ferito di un’altra donna molto giovane e impreparata alla vita.
Chi scrive (e dunque comunica) soffre nel suo cuore perché comprende il dramma umano dell’altro, lo com-patisce e lo accompagna con parole che nascono dal sentimento.
Chi scrive, anche se ha solo 17 anni, ha compreso qual’è il tormento dell’anima di una giovanissima mamma che rinuncia con dolore alla propria futura serenità, come chi si trova da solo in un vicolo cieco.
Ecco alcuni passaggi della lettera premiata:
Io.
Ti scrivo per chiederti scusa…
Chiedo perdono a te, Gloria, che ai miei occhi appari come un melograno cresciuto su un ramo troppo alto; non potrà mai questo frutto, essere colto e assaporato, ma invece si gonfierà d’acqua, appesantendosi e cascando fino al suolo, marcendo miseramente agli occhi dei fiori e della polvere.
Bambina mia, perdona la mia mancanza di coraggio nel non voler metterti al mondo; perché non potrai mai permetterti di gustare la tua infanzia come un fresco gelato alla fragola, di sentire su di te l’adolescenza pungente come la spina di una rosa, di vivere la tua vita da adulta indipendente ed emancipata.
E più avanti un altro passaggio della lettera:
Mia piccola Gloria, la verità è che ti avrei sempre voluta al mio fianco, ma questo mondo, dentro il quale sono stata gettata come un fanciullo che sprofonda in un pozzo, mi presenta la maternità come una condanna alla quale tutte le ragazze devono andare incontro…
Un altro passaggio ancora:
Penserò a te e, ogni volta che ci farò caso, lo schianto della tua assenza riecheggerà nel mio petto, scuotendo interamente il mio corpo che, come un filo d’erba che si lascia violentare dal vento forte, non si opporrà.
L’Antologia della Terza edizione “Lettere per chiederti scusa”
Può essere richiesta a:
E mail: larondine2011@libero.it
Susanna Primavera