Le prime due settimane di gravidanza: cosa succede alla mamma?
Nonostante questa apparente inattività, nelle prime due settimane accadono eventi importantissimi per lo sviluppo futuro del bambino. Infatti dopo la fertilizzazione si forma lo zigote (cioè un individuo con un patrimonio genetico
In questa fase non sempre l’ecografia è chiara e visibile. Quasi sempre però si riesce ad individuare, alla fine della 2° settimana di vita dell’embrione (circa 4 settimana di gravidanza, calcolata dall’ultima mestruazione) il punto in cui si è impiantato.
Dalla terza settimana in poi: il bimbo esiste già?
Il bambino: prima della nascita, quando inizia il rapporto con la mamma?
Il dialogo madre bambino è molto precoce e comincia da subito, tramite il già citato cross-talk. All’inizio è un dialogo ormonale e biochimico: il bambino orienta il corpo della mamma ad accoglierlo, nutrirlo e supportarlo, modula l’impianto, l’apporto nutritivo e metabolico e la risposta immunitaria della madre. Già nelle prime settimane il piccolo comincia a muoversi nel sacco amniotico e conosce lo spazio in cui vive.
Dall’ottava settimana: cosa succede?
Dall’ottava settimana in poi comincia ad affinare gusto e olfatto: attraverso il liquido amniotico impara a conosce l’odore e il sapore dei cibi che la mamma assume. Si sviluppa successivamente anche l’udito e il bimbo impara a
Quando si possono notare dei cambiamenti nel peso della mamma? E nei suoi gusti?
Che succede nel secondo trimestre? Sintomi, sensazioni, umore, dolore, gusti, alimentazione…
Nel secondo trimestre si fanno più evidenti le modificazioni del corpo della mamma: aumenta il peso corporeo, l’utero risale oltre la sinfisi pubica e dalla 20 settimana arriva all’ombelico. La mamma può sentirsi più stanca e affaticabile ma i sintomi più precoci come nausea e vomito si attenuano o spariscono. Generalmente la sensazione generale è di benessere, perché ancora non sono presenti i sintomi da compressione e peso del feto tipici del III trimestre. Inoltre la mamma incomincia ad avvertire sempre più chiaramente i movimenti del bambino. Data la scomparsa delle nausee e il maggiore appetito, è importante che la mamma controlli l’alimentazione. È necessario mantenere un corretto aumento di peso, garantire al bambino l’apporto nutrizionale armonico di cui necessita e difenderlo da infezioni pericolose contraibili attraverso alcuni cibi (toxoplasmosi, listeria etc).
Quando comincia il corso preparto? In cosa consiste?
Il corso preparto inizia intorno alla 25° settimana di gestazione. Consiste in una serie di incontri (di solito di circa 2 ore l’uno) in cui si affrontano tematiche inerenti all’ultimo trimestre di gravidanza, ci si prepara fisicamente e psicologicamente al parto e all’incontro con il bambino, si tratta la tematica dell’allattamento e si propongono attività corporee, tecniche di rilassamento ed esercizi di respirazione. I corsi sono molto diversi per tempistiche e modalità di accesso (orari, presenza dei papà, prevalenza dell’attività corporea, incontro con figure diverse come ostetrica, psicologo, ginecologo, neonatologo etc.). Non è obbligatorio, ma molto utile perché permette di ricavare uno spazio dedicato a mamma e bambino per prepararsi all’incontro e perché mette in contatto le mamme che possono aiutarsi a vivere serenamente l’ultima fase della gravidanza. I corsi sono proposti da ospedali, consultori e centri privati. Personalmente consiglio di seguire corsi ben strutturati, condotti da un’ostetrica (eventualmente accompagnata da altre figure) e non influenzati da attività promozionali di prodotti per neonati.
Terzo trimestre: un po’ di fatica ma tanta gioia…
Il terzo trimestre inizia alla 28° settimana di gravidanza. In questo periodo l’utero aumenta notevolmente di
Ottavo mese di gravidanza: quanto è grande il bambino? E’ normale avvertire delle contrazioni?
Intorno alla 30 settimana il bimbo pesa circa 1500g e il suo peso raddoppierà nelle ultime 10 settimane. Negli ultimi 2-3 mesi la madre inizia ad avvertire le contrazioni uterine. La maggior parte delle contrazioni non sono altro che contratture zonali dell’utero, scatenate dai movimenti del bambino. Sono molto diverse dalle contrazioni propriamente dette, perché coinvolgono solo una parte dell’utero e perché non hanno ritmo o regolarità. A partire dalla 30-32° settimana, invece, la mamma potrà avvertire delle contrazioni irregolari, di solito non dolorose ma fastidiose, che coinvolgono tutto l’utero (tutta la pancia diventa dura per circa 1 minuto e poi si rilascia) dette contrazioni di Braxton-hicks. Possono comparire quotidianamente o saltuariamente ed essere avvertite con maggiore o minore intensità. Sono ben differenziabili dalle contrazioni del travaglio perché non hanno un ritmo (cioè non si ripetono con una cadenza regolare nel tempo). Queste contrazioni sono del tutto normali e hanno la doppia funzione di espandere ulteriormente l’utero e di posizionare correttamente il bambino.
Il bimbo negli ultimi 2 mesi si
Nono mese: quali sono i sintomi di un parto imminente?
Dalla 37° settimana si parla di gravidanza a termine. È importante che la mamma comprenda che il termine è un
Come inizia il travaglio? Quanto dura?
Il travaglio può iniziare in modalità diverse. Generalmente, soprattutto nel primo parto, il travaglio è preceduto da un periodo più o meno lungo di contrazioni prodromiche. Esse sono contrazioni dolorose ma irregolari (cioè non si presentano con regolarità in un intervallo di tempo e sono differenti per intensità del dolore e durata). I prodromi possono durare anche una giornata e servono a modificare il collo dell’utero per permettere l’inizio del travaglio. La cervice uterina, fuori travaglio, è infatti lunga circa 3 cm, chiusa e rigida. Grazie alle contrazioni prodromiche diventa morbida, piatta ed inizia a dilatarsi (3-4cm), mentre il bambino, guidato dalle contrazioni, si posizona correttamente per nascere e scende sempre più profondamente nel canale del parto. Durante i prodromi la mamma può avere anche sintomi gastroenterici (nausea, vomito, diarrea) dovuti alle prostaglandine (gli ormoni responsabili di queste prime contrazioni). Se questi sintomi non sono associati a febbre o sensazione di malessere generale della mamma, non sono preoccupanti, anzi indicano che il travaglio sta per iniziare.
“Si sono rotte le acque…”
Qualche volta la donna può andare incontro alla rottura spontanea del sacco amniotico (la cosiddetta rottura delle acque). Di solito accade in travaglio attivo ma talvolta si osserva in assenza di contrazioni o durante i prodromi. Nel primo caso si parla di rottura prematura delle membrane: se il liquido è chiaro e trasparente, inodore, il tampone vagino-rettale per SGB negativo, il bimbo si muove bene e la mamma non presenta febbre o malessere generale, si può attendere un paio di ore prima di recarsi in ospedale. Se invece non sono presenti queste condizioni bisogna raggiungere l’ospedale per iniziare l’osservazione del benessere del bimbo più rapidamente. In ogni caso, la rottura del sacco rende necessario il ricovero in ospedale (durante il quale il benessere di mamma e bimbo verrà monitorato in attesa del travaglio spontaneo o in vista dell’induzione del travaglio). Anche nel caso in cui la rottura del sacco avvenga durante i prodromi è consigliabile recarsi abbastanza rapidamente in ospedale: di solito, infatti, dopo questo evento il travaglio accelera naturalmente.
Il bambino sta per nascere…
A un certo punto le contrazioni diverranno regolari per ritmo (almeno 1 ogni 10 minuti per 2 ore consecutive), intensità (saranno tutte ugualmente dolorose) e durata (40-60secondi l’una). Quando sono soddisfatte queste tre condizioni, si parla di travaglio attivo. Alla visita il ginecologo o l’ostetrica osserveranno che la cervice si è completamente appianata, ammorbidita e dilatata circa 4cm. La donna verrà quindi accompagnata in sala parto e inizierà il monitoraggio del travaglio.
Il travaglio ha una durata variabile (per un primo bimbo circa ½-1 cm all’ora per i primi 6cm e 1cm all’ora dai 6 ai 10cm, ma con un’ampia variabilità da donna a donna). Sono molti i fattori che incidono sulla dilatazione: la posizione e dimensione del feto, le caratteristiche del bacino della mamma, la frequenza e durata delle contrazioni etc.). L’ostetrica accompagnerà la mamma in tutto il travaglio, aiutandola a gestire le contrazioni e favorire il fisiologico progredire del travaglio, che si concluderà con la nascita del bambino!
Se hai bisogno di aiuto per te e per il tuo bambino scrivi o telefona al Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese:
(L’autrice dell’articolo è un’esperta ostetrica che opera in un grande ospedale pubblico)