Claude Joséphine Rose Cardinale ovvero Claudia Cardinale, una bellezza sensuale e mediterranea, icona del cinema italiano dagli anni ’60 del secolo scorso, è stata una donna molto coraggiosa.

In tempi in cui aspettare un figlio fuori dal matrimonio era ritenuto sconveniente, scandaloso, ella, soltanto sedicenne, rimase incinta dopo aver subito la violenza di uno stupro.

Il “problema” di essere bella

Talvolta, e non di rado, una donna paga caro il dono ricevuto di una particolare bellezza; vi sono uomini senza scrupoli che vogliono portarle via la sua giovinezza, vogliono possederla con ogni mezzo, per puro capriccio di potere e di godimento. Uomini senza valore, senza rispetto per se stessi né dignità, simili a bestie possedute dal male, s’insinuano nelle vite di queste giovani per derubarle della loro spensieratezza, del loro candore, magari anche della loro verginità, e macchiarle di orrore dentro, fino all’anima, con una ferita affettiva che non si rimargina facilmente e che porta con sé turbamenti e difficoltà nello sviluppo della personalità.

I dati ISTAT rivelano che in Italia: il 21% delle donne subisce violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Inoltre, le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici; questo è davvero sconcertante! Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).

La questione del rapporto sessuale è un ambito estremamente delicato e complesso. Talvolta gli uomini non usano una vera e propria violenza ma mettono in atto forme varie di insistenza tali per cui la donna si sente costretta a cedere, andando contro la propria volontà, la propria sensibilità.

E’ questa, una mancanza assoluta di rispetto per la persona, una mancanza di comprensione dei suoi stati d’animo e della sua personalità. È evidente che ciò che manca nella relazione è un dialogo profondo, la conoscenza reciproca, la vera intesa delle due personalità in coppia. Il rapporto interpersonale è giocato su posizioni di potere anziché sul sentimento di comprensione reciproca.

Uno stupro è quanto di più grave si possa fare ad una donna. Mancarle di rispetto, considerandola solo un “corpo” da godere e usarle violenza significa ferirla nel corpo e nella psiche.

Così si racconta Claudia Cardinale: “Perciò non mi sono mai sposata, perché avevo 16 anni quando uscendo dalla scuola, un uomo con la macchina mi ha presa e mi ha violentata…sono andata a partorire a Londra per evitare lo scandalo, mio figlio si chiama Patrick perché l’ho battezzato a San Patrick Cathedral. Poi ho deciso di fare il cinema per essere indipendente“.

La famiglia di Claudia si stringe vicino a lei

Alla notizia della gravidanza di Claudia, dopo lo stupore e la rabbia che possiamo facilmente immaginare, la famiglia decide di esprimerle affetto e solidarietà. Non la lasciano mai sola: la consolano, le stanno tutti vicino e infine la madre e una sorella l’ accompagnano a partorire a Londra, lontano da sguardi indiscreti. Questo figlio viene accolto dalla famiglia, la madre di Claudia se ne fa carico come se fosse il suo proprio bambino, per amore di Claudia evitando lo scandalo e salvando anche la reputazione della figlia.

Trovo veramente stupenda questa famiglia che aiuta la figlia adolescente ad affrontare una gravidanza inaspettata e frutto di violenza. Mi sembra splendido il gesto d’amore da parte della madre: ha accolto subito il bambino come suo, lo ha accettato, lo ha allevato, lo ha amato e ha salvato l’integrità morale della figlia, che è diventata mamma per sempre e, con il tempo, un’attrice famosa.

Successivamente, nel 1967 Claudia, donna che ama la verità, raccontò tutta la sua vicenda a Enzo Biagi in un’intervista che fece scalpore.

Claudia decise di non abortire

Nonostante le pressioni da parte di molti e perfino del violentatore, Claudia non volle assolutamente abortire e decise di tenersi il bambino, accettando in questo modo di diventare una ragazza madre: “Neanche per un attimo pensai a disfarmi della mia creatura! Ne parlai con i miei meravigliosi genitori e con mia sorella Blanche e tutti insieme decidemmo che il mio bambino sarebbe cresciuto in famiglia, come un fratello minore”. Ci vuole coraggio per accettare un tale stravolgimento della propria vita ma la coscienza pulita di Claudia trova la risposta giusta nell’accettare l’imprevista e prorompente vita nascente dentro di lei, e risponde sì alla Vita!

Nel 1980, più avanti nel tempo, più matura e ormai attrice affermata, Claudia diventerà mamma per la seconda volta con Claudine, avuta dal regista Pasquale Squitieri, in una relazione appassionata, molto positiva per entrambi, che durò ben 26 anni.

Lo stupro porta al trauma, a una ferita profonda nel corpo e nella psiche

Uno stupro incide e logora da un punto di vista fisico, psicologico e sociale e può perfino portare al suicidio. La donna vittima tende a ritirarsi, a chiudersi nel suo dolore disperato. Si ritrova in uno stato di ansia, di agitazione continua e può incorrere nella Sindrome da Stress Post Traumatico, come i soldati reduci da guerre.

Si chiama Sindrome da Trauma di Stupro e si manifesta con sintomi di confusione, di perdita di riferimenti e di controllo misto a sentimenti di paura, vergogna, senso di colpa, insonnia, depressione, oltre a vari disturbi organici.

Quante ragazze incinte abbandonate a se stesse!

Quante famiglie invece lasciano sole con il loro problema le proprie figlie incinte! Quante ragazze, quante donne ci scrivono che vorrebbero tenere il loro bambino ma che intorno a loro, dalle loro madri, ai padri, ai loro stessi compagni… tutti sono contro la nuova vita.

Certe pressioni ad abortire in fretta sono talmente forti psicologicamente che una donna non riesce più nemmeno a ragionare con calma sulla propria maternità. Ci sarebbero varie opzioni, varie strade alternative all’aborto come “Madre segreta”, l’adozione, l’accoglienza in una casa famiglia o in un appartamento, supportate anche economicamente dai CAV, i Centri di Aiuto alla Vita, ma non vengono purtroppo contemplate. La ragione soccombe di fronte alla paura di essere messi al bando, al terrore di un futuro minaccioso, senza felicità.

Prevale un senso di colpa e di miseria quando l’animo dovrebbe invece rallegrarsi di fronte alla notizia straordinaria di diventare “madre”, un’esperienza che per una donna non ha uguali da ogni punto di vista: fisico, psicologico e sociale.

Una donna incinta, infatti, porta in sé il dono più prezioso per il futuro del mondo: un nuovo essere umano, una nuova intelligenza superiore che contribuirà alla Storia dell’umanità.

Infine, l’obiezione che lo stupro giustifichi l’aborto non è sostenibile in quanto il frutto di tale violenza sessuale è sempre e comunque una creatura “innocente”.

L’esempio di Claudia Cardinale doni dunque speranza a tante donne giovani incerte, smarrite e impaurite dalla gravidanza. Di certo, il sostegno della propria famiglia, ha un ruolo fondamentale nella decisione pro vita perché garantisce un supporto reale, colmo di affetto, di comprensione e di tenerezza, tale da poter eliminare il senso di colpa e far sentire accettati e amati, anche, anzi soprattutto, nelle difficoltà.

Che la forte personalità di questa attrice possa rappresentare una testimonianza a favore della vita, un esempio di coraggio e di radiosa voglia di vivere che traspare dal suo smagliante sorriso.

Grazie a Claudia Cardinale!

Susanna Primavera