Definizione

Il poliamore è un tipo di relazione romantica e sessuale consensuale con più di un partner contemporaneamente. Il poliamore si differenzia dalla poligamia poiché, quest’ultima, implica la presenza di un matrimonio o un’alleanza formale con più di un partner. Nel poliamore, le relazioni possono essere più o meno strutturate o formali e le persone coinvolte possono essere legate da un vincolo di convivenza o di cogenitorialità. Il poliamore rientra nell’ombrello delle non-monogamie etiche, cioè consensuali e regolate. Esistono molte altre forme di non-monogamie etiche, come la coppia aperta, lo scambismo e l’anarchia relazionale. Queste forme relazionali implicano una gestione consapevole della gelosia e rifiutano l’idea che l’esclusività sessuale sia indispensabile per costruire rapporti profondi, impegnati e a lungo termine. Nel caso del poliamore e dell’anarchia relazionale, questa non-esclusività consensuale si estende anche al piano romantico e/o affettivo.

Una finta libertà

Il poliamore si propone come una configurazione familiare che promette libertà e confini più labili. Questa modalità relazionale è in evidente contrasto col matrimonio cristiano. Non solo il poliamore non prevede la monogamia tra due persone di due generi differenti, ma mina anche l’indissolubilità e, più in generale, la chiarezza dei confini relazionali. I confini delineano chi fa cosa, ad esempio: i genitori si prendono cura dei figli. Nel poliamore non ci sono regole o caratteristiche definite, ogni polecola, cioè un sistema di persone che hanno una relazione romantica, si accorda su come rapportarsi con altre persone esterne, se e chi si sposa civilmente, se e chi avrà figli. Il poliamore, quindi, affascina per la finta libertà che propone. Il messaggio che porta è: con il consenso dei partecipanti, puoi fare quello che vuoi. Ma l’amore può essere questo?

Ricadute a lungo termine

Pochi ancora sono gli studi che esplorino le ricadute a lungo termine del poliamore: come incide sulla crescita dei figli? Possiamo ipotizzare che la genitorialità condivisa possa produrre confusione e difficoltà nel determinare i confini. La confusione potrebbe nascere dalla configurazione di genitorialità condivisa, soprattutto a seguito di confronti con i pari. Inoltre, potrebbe generare delle difficoltà identitarie per i bambini. Un altro dubbio lecito è se la madre e il padre biologici si assumano o meno un ruolo più preponderante nell’educazione del bambino. Queste gerarchie, seppur condivise, come vengono vissute dai bambini e dagli altri adulti? Inoltre, durante l’adolescenza dei figli potrebbe sorgere il problema del riconoscimento dell’autorità; infatti, potrebbe accadere che il ragazzo prenda come riferimento la figura genitoriale più permissiva. Un altro tema di difficile gestione per l’adolescente è l’affollamento presente in casa, in un periodo in cui la privacy e la ricerca dei propri spazi è essenziale. Se nella polecola ci sono diversi figli, si generano gelosie per l’attenzione genitoriale. In conclusione, il poliamore non dovrebbe essere trattato con leggerezza dalle persone che lo scelgono.

Sitografia: https://it.wikipedia.org/wiki/Poliamore

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Virginia Banfi