La bellezza salverà il mondo: splendido aforisma di Dostoyevsky, ma …?

Cosa si intende per bellezza? Come viene interpretata questa parola oggi? Tutti, o quasi tutti, automaticamente pensano alla bellezza fisica: nella nostra società delle immagini, una certa e ben precisa bellezza fisica, consistente in visibilità, attrattività, sensualità. Se non ci sono queste caratteristiche, difficilmente si finisce su un giornale oppure on line su uno qualunque dei media più diffusi.  Vediamo invece come si potrebbe interpretare il concetto di bellezza, se facessimo un passo ulteriore e andassimo aldilà dell’apparenza, aldilà dell’aspetto, che comunque va valorizzato con l’obiettivo  di risultare gradevoli.
Sarebbe davvero importante operare una rivoluzione, culturale ovviamente, per far passare un concetto diverso di bellezza alle nuove generazioni.

Bellezza = intelligenza

Intelligenza è una parola latina, deriva da “ intus- legere ”,significa capacità di leggere dentro, leggere dentro le persone, leggere dentro gli avvenimenti, capacità di non fermarsi alla superficie. Non necessariamente l’intelligenza è legata al titolo di studio e al successo scolastico. Considerato che esistono vari tipi di intelligenza, potremmo pensare a un’intelligenza, per così dire, emotiva. Il che comporta sicuramente un’attenzione verso l’altra persona, al di fuori di sé, già indizio di capacità di guardare oltre il proprio orizzonte autoreferenziale. Chi è bello è intelligente.

Bellezza= accoglienza

Facciamo un esempio: di fronte al dolore di una persona, alla difficoltà di un essere umano, chi volta lo sguardo dall’altra parte rivela incapacità di capire che i dolori e la difficoltà non sono fatti neutri, influenzano chi li prova e chi se ne accosta. Chi si accosta al dolore e alla difficoltà dell’altro, se ha un atteggiamento accogliente, può migliorare se stesso oltre che aiutare l’altro. Quante volte abbiamo sentito dire, in riferimento a un egoista, “che brutta persona“? E appunto, la bruttezza come rifiuto di aiutare l’altro, di aprirsi all’altro . Chi è bello sa essere accogliente.

Bellezza= esperienza

Chi si apre all’altro, automaticamente fa esperienza di un modo di vivere e di pensare diverso dal proprio, in relazione al mondo. La capacità di aprirsi ed eventualmente di scontrarsi con esperienze diverse dalle proprie, può essere indizio di una bellezza interiore, intesa come disponibilità a superare i propri limiti grazie ad un incontro. Ma può anche avere valenza, per così dire, educativa. Aiuta a crescere e far crescere dentro di sè un’anima diversa, ricca.

Bellezza = contemplazione

Un’altra parola che ha in sé un’origine latina e greca: templum che indica tempio, ma in greco connessa al verbo che significa “ tagliare”. Perché? Perché il tempio, per così dire, svettando verso l’alto, “ taglia” in due il mondo degli dei e il mondo degli uomini, il mondo legato alla luce e il mondo legato alla terra ( uomo= homo= humus). La capacità di fermarsi a riflettere e a contemplare il “ divino”, cioè la luce, nell’ umano, cioè in ciò che è terreno, è indizio di bellezza.

 

Bellezza= amore

Una persona bella è una persona capace di amare. Una persona che ama se stessa e che ama gli altri, che è capace di andare incontro agli altri, di aiutare gli altri, di uscire da sé anche rinunciando a una parte di sé. Sarà l’amore che contribuirà alla grandezza interiore di questa persona. Lo stupore al sentire il battito del cuore di un embrione, l’ammirazione di fronte ad una ecografia di un feto, la compassione per il pianto di un neonato, la compartecipazione ai piccoli progressi di un individuo disabile, l’accompagnamento di una persona nel tratto conclusivo della vita, questo è amore.
Una persona bella ama così. Una persona capace di amare così, è bella. Bellissima anzi.

Amore = bellezza

Chi è bello ama. Chi ama è bello. A questo punto abbiamo il rovesciamento dei due termini, che diventano intercambiabili tra di loro. Non c’entrano nulla l’estetica, la bellezza fisica, le forme, la sensualità. Riuscire a insegnare ai propri figli questi valori significa operare una rivoluzione culturale. Quali sono gli strumenti? Sono diversi: la cultura, la lettura, la musica, l’arte, la preghiera, il volontariato, la meditazione. In generale, strumenti non “ monetizzabili” , che hanno la cifra dell’infinità, che non si esauriscono mai, non deperiscono e non offendono. Che sono capaci di cambiare il mondo.


La bellezza sì che salverà il mondo.

 

Proposte per riflettere:

Papa Benedetto XVI, La bellezza la Chiesa.

La bellezza salverà…gli studenti. il potere della scuola e l’educazione ai valori

Vittoria Criscuolo