Definizione

La mentalizzazione è un’attività mentale immaginativa che permette di cogliere e interpretare il comportamento umano in termini di stati mentali come bisogni, desideri, emozioni, credenze, obiettivi, intenzioni e motivazioni (Fonagy). Si tratta di una competenza unicamente umana e comporta intelligenza sociale (quanto più un soggetto è in grado di mentalizzare tanto più sarà bravo nelle sue competenze sociali e nelle sue relazioni sociali), capacità di regolazione emotiva e sviluppo di un sé coerente

La mentalizzazione può essere definita anche come la capacità di tenere in mente la mente dell’altro.

La mentalizzazione è un concetto multidimensionale:

Componente autoriflessiva: capacità di riflettere sui propri stati mentali

Componente interpersonale: capacità di leggere e attribuire all’altro stati mentali

Componente implicita (non consapevole) vs esplicita (legata al linguaggio e alla riflessività conscia): si può riflettere su uno stato mentale proprio o altrui tramite il linguaggio oppure si può mentalizzare in modo inconsapevole, ad esempio quando si capisce che qualcuno vuole farci del male e si reagisce immediatamente senza stare a pensare. Si tratta dell’intelligenza sociale.

Componente cognitiva vs affettiva (affettività mentalizzata): le emozioni possono essere oggetto di riflessione e mentalizzazione (“mi arrabbio quando gli altri dicono cose negative di me”: si tratta di un modo di mentalizzare il proprio affetto).

Fallimenti della mentalizzazione:

  • Assenza di mentalizzazione/ipomentalizzazione:

Nell’ipomentalizzazione, il genitore non attribuisce stati mentali al bambino (ad esempio: “Quando il mio bambino ha cibo si sente senz’altro bene”). I bambini avranno una difficoltà di mentalizzazione e di empatia e ad attribuire degli stati emotivi agli altri.

  • Ipermentalizzazione

Nell’ipermentalizzazione, il genitore attribuisce al bambino stati mentali non propri in modo intrusivo (Ad esempio: “Il mio bambino piange con gli estranei per farmi imbarazzare”). Potrebbe trattarsi di soggetti borderline/bambini maltrattati che interpretano in modo negativo i segnali sociali e attribuiscono agli altri stati emotivi non adeguati.

Mentalizzazione e disturbo Borderline di personalità

Le persone che soffrono di disturbo borderline di personalità, nella maggioranza dei casi, hanno un basso indice di mentalizzazione. Infatti, fanno fatica nell’attribuzione di stati mentali agli altri. Spesso mettono in atto un’ipermentalizzazione (ad esempio: “La mia amica non mi chiama perché mi odia”) e tentano, in questo modo, di tenere legati a sé amici e parenti.

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Virginia Banfi