Come la psicologia viene raccontata al cinema?
Nel corso degli anni diverse pellicole hanno portato la psicologia al cinema, alcuni in modo più esplicito, altri meno. Nel corso del progetto “La psicologia al cinema” saranno proposti film eterogenei che ci renderanno consapevoli delle innumerevoli sfaccettature della psicologia. Come riconoscere se un film sta descrivendo processi psicologici in modo accurato o, perlomeno, realistico? Di solito questi film sono accomunati da alcune caratteristiche. Prima di tutto, non cercano di generalizzare il caso o la storia presentata; descrivono i sintomi e cercano di far emergere i pensieri della persona, senza, però, arrogarsi la responsabilità di far pensare allo spettatore che la persona sia solo il suo disturbo, infatti mostra anche peculiarità della persona stessa; di rado categorizza le persone con etichette diagnostiche e se questo accade, di solito è una descrizione precisa e coerente con ciò che viene mostrato.
Come leggere criticamente un film?
Per leggere criticamente un film il primo passo è guardarlo attentamente, soffermandosi sulle emozioni che ci suscita. Le emozioni emerse durante o successivamente alla visione del film sono molto informative sulla pellicola che abbiamo guardato. Questo perché, al di là del tema trattato, ci informa di quanto questo contenuto sia significativo per noi. Il secondo passaggio è quello di porsi domande sugli eventi mostrati, sui personaggi presentati e sul significato che per noi assume la pellicola. Da ultimo, ma non per importanza, è necessario riflettere su quanto guardato, anche andando a fare ricerche su argomenti poco conosciuti o per approfondire aspetti che nel film vengono solo accennati, ma che ci incuriosiscono. Seguire il nostro desiderio innato di conoscere è un buon punto di partenza per diventare dei “critici” cinematografici.
Perché è utile la discussione?
La discussione è utile perché getta le basi per un confronto tra diversi spettatori, ognuno con la propria storia e il proprio punto di vista. La discussione nel progetto “La psicologia al cinema” verrà guidata da due psicologhe e questo sarà d’aiuto per poter aggiungere degli elementi in più per la lettura critica dei film. Confrontarsi significa andare incontro all’altro, senza giudicarne i vissuti emotivi o i pensieri, che sono tutti validi. Discutere ci permette di uscire dal nostro punto di vista, considerare passaggi, riflessioni o ipotesi che fino a questo momento non abbiamo preso in considerazione. Spesso l’incontro con l’altro è ciò che ci spinge anche a una più profonda introspezione, proprio perché l’incontro col diverso ci interpella su chi siamo.
Virginia Banfi
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locandina del progetto “Psicologia al cinema”: gli incontri continueranno anche da gennaio in poi!