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Il film
“La vita nascosta” è un film biografico sull’obiettore di coscienza austriaco Franz Jagerstatter, beatificato nel 2007 da Papa Benedetto XVI. Il film racconta della sua vita in un piccolo paesino austriaco, della sua famiglia, del suo stile di vita, delle sue scelte, le quali lo porteranno al martirio. Una storia affascinante che aggiunge un tassello fondamentale alle innumerevoli narrazioni della Seconda Guerra Mondiale.
La trama
La pellicola nelle sue tre ore di immagini ci mostra la vita rurale di Franz e della sua famiglia sulle montagne austriache.
Il messaggio
Franz è considerato una figura cristologica, infatti si sacrifica come Gesù, ma non lo fa per dimostrare di essere nel giusto, ma perché non può non seguire la sua fede che lo tiene ancorato alla sua decisione. Il suo sacrificio consiste non solo nel dare la vita, ma anche nel lasciare la sua famiglia e il suo Paradiso Terrestre, cioè le sue montagne. Franz incarna una delle tante piccole e, per il mondo, insignificanti storie di Bene: una vita nascosta, come dice il titolo del film, ma infinitamente amata da Cristo. Un altro messaggio su cui si focalizza la pellicola è il rapporto marito-moglie: il matrimonio viene dipinto come un’unione profonda e una comprensione ultraterrena. La moglie, infatti, lo ama così tanto da lasciarlo libero nella sua scelta, fino alla fine. Inoltre, nel film viene rappresentato, tramite il rapporto di Franz e la moglie, il rapporto di Cristo con la Chiesa: è come se Franz coi suoi sguardi penetranti dicesse alla moglie: “Devo lasciarti, mio malgrado, per poterti salvare”. Come Cristo, Franz non ricerca la morte, ma essa è l’unica via possibile e necessaria. È da questo elemento che riusciamo a capire che Franz non sia stato un fanatico della fede, ma un grande credente.
Il tema della vita
Come la storia di un martire può parlarci di vita? Franz lascia la terra per la vita eterna, rinasce a nuova vita. Egli si affida a Cristo, che è la Vita, come detto in Gv (14: 6): “Io sono la via, la verità e a vita”. Franz, nel corso del film pronuncia questa frase: “Se Dio ci ha dato il libero arbitrio, siamo responsabili di quello che facciamo e di cosa non facciamo”. Un messaggio che ci ridesta nel nostro quotidiano in cui compiamo migliaia di scelte, alcune più importanti, altre meno. Dio ci lascia liberi come la moglie di Franz, ma come ci ricorda il protagonista, possiamo scegliere di seguire il Male o il Bene. Male e Bene sembrano concetti astratti, ma risiedono anche nelle piccole scelte quotidiane, come scegliere di andare a Messa, di non nasconderlo a chi non crede, di fare il segno di croce prima di cominciare a consumare il nostro pasto. Questo film ci insegna che il Bene comincia dalle piccole-grandi scelte e che poi si irradia a tutto ciò che circonda.
Virginia Banfi
link al trailer https://youtu.be/wzskayiyBl8
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