L’ Argentina continua a dire no all’aborto: il Senato ha infatti bocciato la proposta di legge approvata a giugno alla Camera, che prevedeva l’interruzione di gravidanza legale in ospedale nelle prime 14 settimane, su semplice richiesta della madre, o nei periodi successivi in caso di stupro o grave pericolo di vita della gestante o del bambino.
Il dibattito è stato altamente democratico, a detta dei commentatori e anche dei politici, ma ha previsto anche manifestazioni di popolo molto partecipate, con un milione di pro life e numeri altrettanto importanti di pro choice.
Cosa può aver determinato la bocciatura? C’è chi parla di forte ingerenza della Chiesa cattolica (ricordiamo che Papa Francesco proviene dall’Argentina), in un Paese ancora molto tradizionalista.
Potremmo invece forse pensare che non tutti si fanno trarre in inganno dalle false comunicazioni e dai media, come invece accade in altri Paesi.
Uno degli argomenti ricorrenti dei pro choice è sempre stato relativo ai numeri delle donne decedute per cause legate all’aborto, quelli propagandati dalle femministe che ne chiedevano la legalizzazione, del tutto diversi dai reali: numeri falsificati? Sembrerebbe di sì, visto che in Argentina le donne morte per motivi legati all’aborto (spontaneo o indotto), nel 2016, sono state 43 (fonte: Ministero della Salute nazionale) , mentre i dati dei pro aborto parlavano di 500.000 aborti all’anno e di migliaia di donne morte, moltissime delle quali per aborto clandestino .
La solita strategia già utilizzata a suo tempo dai radicali per far approvare la legge 194/78 in Italia: anche allora si parlò delle “mammane” che avevano causato la morte di migliaia di donne con l’aborto clandestino.
«L’aborto clandestino – dicevano – provocava ogni anno in Italia la morte di 25 mila donne. Per questo fu reso legale e assistito» scrive Socci. Il dato era ovviamente falso, dall’Annuario Statistico del 1974 risulta infatti che le donne in età feconda (cioè dai 15 ai 45 anni) decedute nell’anno 1972, cioè prima della legge 194, furono in tutto 15.116. Anche ipotizzando che fossero morte tutte a causa di un aborto clandestino, chiaramente è un’ipotesi assurda, non sarebbero comunque 25.000! In realtà erano 409 le donne morte per gravidanza o parto, certamente molte meno (qualche decina) a causa di aborto clandestino. La conclusione è una sola: «le cifre sparate dalla propaganda abortista (25 mila donne morte) che hanno portato alla legalizzazione dell’aborto erano del tutto infondate.”(leggi qui tutto l’articolo).
Alla mistificazione dei numeri si aggiunga che la stessa Emma Bonino si fece fotografare mentre praticava un aborto usando una pompa di bicicletta.
Dal 1978 ad oggi si contano in Italia circa 6.000.000 di bambini non nati, che mancano all’appello a seguito dell’introduzione di una legge che presenta molti punti in comune con quella appena bocciata in Argentina.
Legge 194 dichiarata “intoccabile” dalle femministe italiane. Quando anche nel nostro Paese potremo contare su una maggioranza illuminata che abolisca la legge di aborto, come sembra si stia verificando anche negli Stati Uniti? Cambia il vento? Possiamo solo sperare che accada una rivoluzione anche in Italia.