Introduzione
Lyons-Ruth ha contribuito notevolmente ad ampliare e prospettive di ricerca riguardanti lo studio dei processi di trasmissione intergenerazionale dei legami di attaccamento, con particolare riferimento all’attaccamento disorganizzato. Quest’ultimo è caratterizzato da marcata ostilità e intrusività, ma anche trascuratezza e mancata responsività da parte del caregiver primario col bimbo.
Genitore con attaccamento disorganizzato
Il genitore con attaccamento disorganizzato:
- Fornisce comunicazioni contraddittorie rivolte al bambino
- È incapace di riparare gli errori comunicativi
- Attua comportamenti che inducono paura nel bambino perché il genitore esibisce espressioni minacciose e spaventanti o spaventate
- È incapace di regolare le emozioni negative del bambino
- Attua un’inversione di ruolo
Categorie del comportamento genitoriale
Inoltre, Hesse e Main (1990; 1992; 1999 cit. in La relazione genitore-bambino, 2012) hanno individuato sei principali categorie per valutare il comportamento genitoriale spaventante-spaventato:
- Indici del passaggio a uno stato dissociativo –> esempio: il genitore “si congela” improvvisamente manifestando uno sguardo fisso
- Comportamenti minacciosi –> esempio: espressioni vocali minacciose
- Pattern di comportamenti spaventati –> esempio: rapido ritiro del genitore con espressione allarmata in quanto il bambino è rappresentato come un potenziale oggetto pericoloso
- Inversione di ruoli –> esempio: remissività di fronte a un’aggressione del bambino, immobilizzarsi di fronte al pianto del bambino, trasformare quest’ultimo in un rifugio protettivo
- Comportamenti sessualizzati verso il bambino –> esempio: baci intimi, carezze sensuali
- Comportamenti disorganizzati –> esempio: avvicinarsi al bambino con la testa rivolta dall’altra parte
Traumi e attaccamento 
Lyons-Ruth approfondisce descrivendo due situazioni differenti che possono portare all’attaccamento disorganizzato nel bambino. Spesso se la madre porta con sé traumi irrisolti ha atteggiamenti spaventati nella relazione col bimbo. Questo porta al verificarsi di aspetti di passività e disperazione nel bambino. Se la madre, invece, ha subito esperienze di abuso, tende a mostrare un comportamento apertamente intrusivo e spaventante nei confronti del bambino, accompagnato da atteggiamenti riconducibili all’inversione dei ruoli. Questo porta il bambino a sviluppare, a sua volta, atteggiamenti ostili.
Conclusioni
Questo approfondimento non vuole essere allarmante per i genitori, ma è utile conoscere questi elementi per poterli osservare nelle interazioni genitore-bambino. I comportamenti e atteggiamenti sopra affrontati sono campanelli d’allarme che è bene segnalare per il benessere della diade madre-bambino. Un genitore con attaccamento disorganizzato non va colpevolizzato se attua queste modalità col proprio bambino: semplicemente è l’unico modo che ha appreso per entrare in relazione con lui. In un prossimo articolo affronteremo come poter prevenire queste situazioni o riparare, insegnare alle madri modalità più adeguate per stare insieme al proprio bimbo.
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Virginia Banfi
Riva Crugnola, C. (2012). La relazione genitore-bambino – Tra adeguatezza e rischio. Bologna: Il Mulino.