Sono stati resi noti i dati relativi alle nascite e agli aborti presso l’Ospedale Filippo del Ponte di Varese. Esaminando i numeri (non così freddi, come si suol dire, anzi, abbastanza indicativi) degli ultimi 7 anni, si possono proporre alcune riflessioni. Riportiamo qui il commento del dott. Roberto Festa, medico di base, già ospitato sul nostro sito in altre occasioni.
Che cosa ci possono dire i pochi dati messi in tabella forniti dal punto nascita Filippo del Ponte? Poco o nulla! O meglio, in quel poco c’è tutto il nulla dove è pervenuta la nostra civiltà che, ubriacata di liberalismo, ha rinnegato la sua anima.
Le donne in gravidanza e gli aborti spontanei
Nell’anno passato, il 2018, sono state assistite 3407 donne in gravidanza, 117 delle quali sono incorse in un aborto spontaneo: il 3,5% dei casi, un numero basso che non rappresenta la reale incidenza dell’abortività spontanea a livello nazionale (compresa tra il 10 e il 25%), ma probabilmente si riferisce solo ai casi di aborto in epoca gestazionale avanzata.
I bambini nati e i bambini non nati
Per quanto riguarda le rimanenti gravidanze, hanno visto la luce 2814 bambini, con nessun caso di parto gemellare, circostanza evidentemente seguita in centri a maggior specializzazione. Quindi, calcolatrice alla mano, 3407 meno 2814, meno 117, uguale 476: quattrocentosettantasei, infatti, sono state le gravidanze interrotte volontariamente nel 2018 presso il punto nascita di F. del Ponte, quindi 476 i bambini non nati.
Un punto nascita che rispecchia fedelmente la statistica nazionale e che quindi per un 17% andrebbe chiamato anche _punto morte_ dal momento che ogni 6 bambini fatti nascere, uno è stato fatto volontariamente morire strappandolo cruentemente dal grembo della sua mamma.
La strage degli innocenti: perchè? Come evitarla?
Altro non ci è possibile dire, stando ai pochissimi dati che l’ospedale fornisce, tacendo, anzi tragicamente ignorando le motivazioni di questa carneficina e disinteressandosi tristemente di che cosa si potrebbe fare per prevenirla ed evitarla, affinché ogni donna e uomo potessero essere madre e padre di un bambino nato, invece che di un bambino morto (ucciso con violenza).
Siamo gli unici ,noi del Movimento per la Vita, a chiederci come fare per evitare la soppressione dei bambini non nati. C’è chi invece si preoccupa di insistere contro il diritto degli obiettori di coscienza, chi sottolinea l’importanza della libera scelta della donna, chi muove critiche a noi che esultiamo per “ogni bimbo nato per forza”. Invitiamo a leggere gli articoli e a guardare i tremendi filmati che raccontano delle terribili esperienze delle donne che abortiscono e che uccidono i loro bambini.( qui e qui).
Il calo inesorabile delle nascite
Solo un dato resta da constatare: negli ultimi sette anni considerati, le nascite sono andate gradualmente ed inesorabilmente calando, furono 3293 nel 2012, sono state 2814 nel 2018. Nell’arco di 7 anni il numero dei nati è stato di soli 21534 bambini.
E non si può pensare che il calo delle IVG sia un segno di buona attuazione e un risultato della legge 194, come proclamano le femministe e gli abortisti. Gli aborti volontari calano, perché calano le gravidanze e le nascite e perché dilaga la contraccezione d’emergenza (che in gran parte dei casi in realtà agisce causando aborti precocissimi: leggi qui il nostro articolo in merito ai vari tipi di aborto).
Lo sportello di aiuto alla Vita in Ospedale del Ponte
Guardiamo allora ai bambini NATI, le cui faccine e manine e piedini ci infondono forza e coraggio per amare sempre la vita… Se dovessimo guardare solo ai numeri DATI non ci resterebbe altro da dire che siamo ormai _dati…per morti!_
Il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese aiuta le mamme in difficoltà per la gravidanza, con interventi di carattere medico, economico, sociale, con beni in natura.
Siamo presenti presso l’Ospedale Del Ponte con uno sportello pronto ad intervenire proprio con la mamma intenzionata ad abortire. Contattaci! Non sei sola!