Perchè i ragazzi si drogano
Durante i primi anni dell’adolescenza, cioè dagli 11 ai 15 anni, i ragazzi iniziano ad assumere sostanze psicoattive per appartenenza al gruppo dei pari, il poter conoscere e gestire il piacere e gli stati alterati del Sé. L’uso è sociale, ricreativo e sperimentale. Nella seconda parte dell’adolescenza le sostanze possono essere utilizzate per la ricerca del piacere e della disinibizione o per evitare di sentire dolore.
Secondo Ravenna (1997) ci sono nove motivi che spingono le persone a utilizzare le sostanze psicoattive:
- Modificare ed espandere gli stati di coscienza
- Ricerca di sensazioni forti
- Bisogno di facilitazione sociale
- Bisogno di eccitazione nelle attività di divertimento
- Salvaguardare e migliorare l’immagine di sé
- Ricerca di autonomia, emancipazione, sfida
- Bisogno di appartenenza e di prestigio
- Bisogno di aggrappamento e di controllo
- Regolazione degli stati emotivi
Quello che dicono i ragazzi
I ragazzi riportano i motivi che li hanno avvicinati alle droghe:
- Bisogno di appartenenza: condivisione di uno stesso tempo in uno stesso spazio
- Tentativo di far fronte a difficoltà emotive: una scarsa tolleranza del dolore psichico li spinge a negare la frustrazione e, quindi, ad assumere sostanze come automedicamento
- Ricerca del piacere: in situazioni di divertimento i ragazzi le assumono per eccitarsi e provare nuove sensazioni
- Espressione della creatività: essi sono convinti di “sbloccare” capacità artistiche latenti
- Significato trasgressivo: l’obiettivo è allarmare e generare angoscia per dirottare su di sé attenzioni e riconoscimenti non percepiti in altre situazioni
Nelle ragazze l’utilizzo di sostanze assume principalmente una valenza antidepressiva. Le femmine, infatti, utilizzano il fumo per creare un buon clima relazionale, una maggiore intimità e un divertimento sentimentale (Pietropolli Charmet, Pellicciari, 2003).
Cosa spinge allo spaccio
Lo spaccio rappresenta principalmente un’occasione per mostrarsi intraprendenti agli occhi degli altri: il piacere e il coraggio di rischiare, talvolta, consentono all’adolescente di trovare una strada per ottenere prestigio sociale. Un’altra motivazione spesso rintracciabile è quella di rendere l’altro dipendente, attribuendogli una posizione di impotenza e sottomissione per poterlo dominare.
Virginia Banfi
Se hai bisogno, contattaci: https://www.vitavarese.org/contattaci
Bibliografia: Maggiolini, A. a cura di (2014). Senza paura, senza pietà. Azzate (Varese): Raffaello Cortina Editore