Pro-life per sempre. Come non riuscire a scrollarsi di dosso il volontariato a favore della vita.
intervista a Giorgio Gibertini ,ex responsabile nazionale giovani del Movimento per la vita italiano, ex responsabile della Segreteria Nazionale, ex Presidente del Centro aiuto alla vita di Roma, per parlare del suo ultimo libro
“In questo libro dal titolo “Lo sai che Paolino ha due papà?” parli di affido familiare. Come mai?”
Da 8 anni Paolo vive con noi per un affido sine die. Io e Sara, che siamo sposati da 20 anni, avevamo già altri tre figli nostri e poi ci è capitato, che proprio in questi giorni del 2016, il Buon Dio, scombussolando ancora i nostri piani, ci presentasse quest’altra occasione per dire ancora una volta il nostro SÌ e così abbiamo fatto. Paolo è e sarà con noi sine die.”
“Che cosa ti ha insegnato l’esperienza di affido?
Tantissime cose ci sta continuando ad insegnare, ogni giorno. E collegato al tema a noi molto caro, della difesa della vita nascente, mi ha insegnato che bisogna davvero promuovere e sostenere l’abbandono di figli in ospedale perché diventano subito adottabili. Ovviamente sto dicendo che sono d’accordo con questa pratica in alternativa all’aborto. La vita è sempre l’alternativa migliore e della quale nessuna madre si pentirà mai. L’affido e l’adozione sono una bellissima esperienza che fanno rinascere questi figli. Ecco uno dei tanti insegnamenti di questa esperienza.”
“In questo libro quindi parli di famiglia?”
Questo libro racconta la piccola storia di Paolino, un bambino che si trova in una famiglia affidataria che si prende cura amorevolmente di lui e gli sta affianco come una famiglia sostitutiva, temporaneamente. Il rapporto con i genitori biologici continua perché nell’affido succede anche questo: al centro c’è il bene dei figli affidati”.
“Non è il tuo unico libro sul tema della vita”
Tanti anni fa scrissi “Mi hanno accolto con un abbraccio – Storie di vite scelte” che raccoglie una decina di bellissime storie di mamme che hanno scelto per la vita e che avevo conosciuto in tutti i miei anni di volontario pro life. E’ un libro che mi ha dato molta soddisfazione perché da solo è riuscito a salvare altre vite dall’aborto.
Quindi anche se ti ho presentato come ex di tanti incarichi il tuo impegno pro life non è mai finito?
Come può finire? Negli ultimi anni mi sono concentrato sulla famiglia, sui quattro figli in stretta armonia con mia moglie. Non si può abdicare al ruolo di pro life. Anche io ho un blog, ilcentuplo, sul quale spesso parliamo anche di accoglienza alla vita nascente e soprattutto di #solocosebelle. La mia missione pro life si è solo spostata come raggio d’azione.
Hai qualche ricordo che vuoi condividere con noi della tua esperienza nel Movimento per la vita Italiano?
Qualche ricordo? Quanto spazio abbiamo! Sono stati anni bellissimi e molto impegnativi. Ho solo bei ricordi. Nel 1989 vinsi il Concorso Europeo per gli studenti organizzato da Carlo Casini. Poi lo rivinsi nel 1991 e quindi tornai al viaggio premio a Strasburgo e mi dissi: se ho vinto due volte il concorso sarà un segno no? Così mi sono avvicinato al Mpv Ambrosiano e lì ho cominciato a fare volontariato. Col tempo sono diventato responsabile giovani del Mpv Milano, poi con l’Università abbiamo aperto assieme a Stefano e Cristiano un gruppo universitario pro life, poi sono diventato responsabile regionale e infine sei anni come responsabile nazionale dei giovani. Questi sei anni sono stati splendidi e mi hanno permesso di girare in lungo in largo l’Italia a conoscere le 578 realtà dei Centro di Aiuto alla vita e le migliaia di volontari che c’erano e ci sono dietro a queste sedi fisiche. Che bello! Mi commuovo ora. Organizzare i Seminari Quarenghi per i giovani assieme agli altri responsabili regionali…. Era un impegno importante ma semplice perché ci sorreggeva l’entusiasmo: eravamo tantissimi guerrieri della Luce. Con molti di loro siamo ancora in contatto grazie ai social che, per questo motivo, sono una benedizione. Tanti ricordi poi anche come vicepresidente e poi presidente del Centro di Aiuto alla Vita Roma Eur dove ho avuto una maestra eccezionale, tale Miranda Lucchini. Il Movimento per la vita mi ha dato un’altra famiglia: Carlo Casini, Pino Morandini, Gianni Mussini, Giuseppe Anzani, Fabrizio Sala, Erika e Franco Palazzi, Bice e Paola La Bella, Jolanda Testa, Bruna Rigoni, Maria e Roberto Bennati, Maria Luisa Di Ubaldo, Mauro ed Annapaola Percuoco e decine decine decine di altri. Ho fatto un mini elenco consapevole di aver dimenticato tanti, sperando che nessuno si offenda per questo.
E di “Progetto Gemma”?
Sai che la mia tesi di laurea in Lettere Moderne l’ho fatta sui primi 10 anni di Progetto Gemma? Materia scelta Psicologia Sociale. Certo… non proprio una laurea ideale per un laureando in lettere ma sono contento che alla Università Cattolica di Milano vi sia anche questa tesi. Progetto Gemma andrebbe promosso ancora di più, è la soluzione a tutti i problemi, è quella carezza data da di chi scende nell’abisso assieme alla madre che vuole abortire e, grazie a quel piccolo gesto, la aiuta a tirare fuori il Si alla vita che è sempre dentro di lei, anche se in quel momento è un po’ sopito.
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www.buongiorgio.com – www.ilcentuplo.it
L’intervista integrale si può ascoltare al link di Radio Maria qui.https://radiomaria.it/puntata/tavolo-pro-life-20-01-2025/