Quando ho scoperto che sarei diventata mamma mi sono fatta 10.000 domande: sarà vero? Ma come? Sarà sano? Maschio? Femmina? Saprò essere una buona mamma? Come si fa la mamma? Insomma: panico!
Ho letto allora un articolo sul “Sì alla vita”, mensile del Movimento per la Vita nazionale riguardante Progetto Gemma... Magicamente le domande sono svanite. Magicamente ho iniziato a pensare al piccolo che stava crescendo in me. Magicamente ho pensato che… ero davvero fortunata: io un bambino lo volevo proprio, ma le donne che aspettano un bambino e vivono milioni di difficoltà concrete? Le mamme senza lavoro, senza la vicinanza del papà, senza una famiglia, come fanno?
Chi può aiutarle?
Il “ mio” Progetto Gemma: dal Nord ho aiutato una mamma di Napoli
Anche io nel mio piccolo posso fare qualcosa! Ho deciso così di contattare quello che 10 anni fa era il responsabile nazionale del gruppo giovani, che era anche un amico, e gli ho chiesto se potevo aprire un Progetto Gemma, in questo caso, appoggiandomi al Centro di Aiuto alla Vita di Napoli. Insomma, stavo per diventare mamma, perché non aiutare un’altra “collega”?
Quando ho attivato il mio Progetto Gemma ho saputo che la ragazza aveva avuto un’esperienza veramente drammatica, che tutti l’avevano abbandonata e che aveva perso le speranze. Unica soluzione che le era balenata all’improvviso era quella di “eliminare il problema“. Era già in ospedale, pronta ad abortire, pronta a rinunciare.
Il mio amico l’ha chiamata sul cellulare, le ha comunicato che una mamma era pronta ad aiutare con una specie di “ adozione a distanza”, lei e il suo bambino. Allora la giovane ha solo detto: “davvero qualcuno ci adotta?”.
Nel ricevere la conferma non ci ha pensato due volte ed è scappata dall’ospedale. Adesso ha una bimba fantastica che i nonni adorano!
Io ero incinta e non navigavo nell’oro, ma ho dato qualcosa che poi ho scoperto aver salvato due vite: quella della piccola e quella della mamma.
La frase che leggo spesso sul sito vitavarese.org “non sei sola” spiega ogni cosa…
Progetto Gemma: tutti possono aiutare una mamma in difficoltà per la gravidanza
Tutti possono fare qualcosa: il Progetto Gemma può essere realizzato anche da gruppi di persone, da classi scolastiche, da medici, parrocchie, carceri…
Il Progetto Gemma è una “adozione” prenatale a distanza. Cosa significa? Significa che si “adotta“ una mamma e il bambino che sta crescendo nel suo grembo , dal terzo mese di gravidanza, per 18 mesi e cioè fino a quando compie 1 anno. Una cifra di 160 € al mese, che può fare la differenza: lo confermano le migliaia di donne che, aiutate da Progetto Gemma, hanno deciso di rinunciare all’aborto e di tenersi il proprio bimbo.
È un aiuto economico ma non solo… infatti il Movimento per la Vita e il Centro di aiuto, con i volontari, sono pronti a fornire anche tutto il necessario per la futura mamma e il piccolo: vestiti premaman, carrozzine, passeggino, “ ovetto ”, pannolini e vestitini…
ma non solo… insuperabile è poi il sostegno di vicinanza affettiva, di disponibilità dei volontari, perfino di accoglienza: mamme senza casa possono essere ospitate per un anno nelle abitazioni che, in tutta Italia, sono messe a disposizione di chi ha bisogno. Un team di medici poi è pronto in caso di necessità.
In sostanza, gli aiuti sono a 360 gradi!
Se sei in difficoltà per la gravidanza puoi contattare il Movimento per la Vita nazionale oppure il Movimento per la Vita di Varese.