In tempi di crisi, in mancanza di lavoro, di fronte ad una tassazione altissima, tra le più alte al mondo, quanto costa, a noi contribuenti, l’aborto, cioè l’applicazione della legge 194? Soprattutto, siamo consapevoli che anche noi, favorevoli alla vita, contrari all’interruzione volontaria di gravidanza, finanziamo l’aborto? E’ notizia di poco tempo fa che, negli Stati
Legge 194 Articolo 3: i costi dell’aborto
(…) Anche per l’adempimento dei compiti ulteriori assegnati dalla presente legge ai consultori familiari, il fondo di cui all’articolo 5 della legge 29 luglio 1975, n. 405, è aumentato con uno stanziamento di L. 50.000.000.000 annui, da ripartirsi fra le regioni in base agli stessi criteri stabiliti dal
Legge 194 Articolo 10: i costi dell’aborto
(…) L’accertamento, l’intervento, la cura e la eventuale degenza relativi alla interruzione della gravidanza nelle circostanze previste dagli articoli 4 e 6, ed attuati nelle istituzioni sanitarie di cui all’articolo 8, rientrano fra le prestazioni ospedaliere trasferite alle regioni dalla legge 17 agosto 1974, n. 386. Sono a carico della regione tutte le spese per eventuali accertamenti, cure o degenze necessarie per il compimento della gravidanza nonché per il parto, riguardanti le donne che non hanno diritto all’assistenza mutualistica. Le prestazioni sanitarie e farmaceutiche non previste dai precedenti commi e gli accertamenti effettuati secondo quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 5 e dal primo comma dell’articolo 7 da medici dipendenti pubblici, o che esercitino la loro attività nell’ambito di strutture pubbliche o convenzionate con la regione, sono a carico degli enti mutualistici, sino a che non sarà istituito il servizio sanitario nazionale.
Ci sarebbero già molte osservazioni in merito : per esempio, si mettono nello stesso articolo di legge le spese per aborto e gravidanza, istituendo un’analogia decisamente diseducativa: dal 1978 ad oggi sono più di 6.000.000 i bambini che sono stati eliminati con l’aborto in Italia, come abbiamo ben documentato in un nostro articolo.
Il dott. Festa ha condotto uno studio preciso e puntuale per rispondere alle nostre domande.
1) Quanto costa un aborto? Quanto pesa sul Servizio sanitario nazionale l’applicazione della legge 194/78?
A) Si può calcolare prendendo in considerazione le tariffe per il rimborso delle prestazioni sanitarie, il
B) Ci sono inoltre i costi indiretti secondari, dovuti alle complicazioni fisiche e psichiche a breve, medio e lungo termine che l’aborto procurato può determinare, ma di cui purtroppo nessuno tiene tracce.
C) Inoltre c’è il fenomeno esploso negli ultimi anni dei “criptoaborti“, cioè aborti procurati molto precocemente
D) Infine, non sarebbe sbagliato considerare anche il capitolo della fecondazione artificiale, pratica onerosa in tutti i
E) Ma soprattutto, quanto vale la perdita di una persona umana, tanto più al suo sbocciare e quindi con tutta la vita davanti? Dal 1978 ad oggi si contano sei milioni di bambini abortiti volontariamente, persone che oggi avrebbero 40 anni, almeno le più anziane: occorre dire che, se a questi bambini fosse stato permesso di nascere, oggi non dovremmo fronteggiare la tragica crisi demografica che sta determinando la perdita del welfare (pensiamo all’aumento dell’età pensionabile e alla diminuzione degli assegni pensionistici) e probabilmente causerà il crollo del servizio sanitario gratuito.
2) A quanto ammontano le spese di sostegno alla maternità? alla famiglia?
TIPOLOGIA DI SOVVENZIONE | CIFRA | TRAMITE | REQUISITI |
Assegno di maternità | € 1.694,45 (2018) | Dal Comune tramite INPS | Residenza – No indennità di maternità (o < assegno) – ISEE <= € 17.141,45 (per prestazioni agevolate per minorenni) |
Assegno al nucleo familiare | € 1.836,90 (2018) | Dal Comune tramite INPS | Residenza – 3 figli minorenni – ISEE <= € 8.650,11 (per prestazioni agevolate per minorenni) |
Assegno di natalità Bonus Bebè 2018 | € 80,00/mese per 12 mesi (tot € 960) per figlio | Dallo Stato tramite INPS | Residenza – Figlio convivente – ISEE <= € 25.000,00 |
€ 160,00/mese per 12 mesi (tot € 1920) per figlio | Residenza – Figlio convivente – ISEE <= € 7.000,00 | ||
Bonus Mamma domani Premio alla nascita | € 800,00 | Dallo Stato tramite INPS | Da richiedere al compimento del settimo mese di gravidanza o comunque entro un anno dal verificarsi dell’evento (nascita, adozione o affidamento) |
Carta REI Social card 2018 | da €187,50 a 534,00/mese in base al numero dei componenti | Dal Comune tramite INPS ed erogata dalle Poste | Residenza – Figlio minorenne o stato di gravidanza documentato – ISEE <= € da 6.000,00 a 10.000,00 in base al numero dei componenti |
Carta Acquisti | € 80,00 a bimestre | Dallo Stato tramite INPS ed erogata dalle Poste | Residenza – Figlio < 3 anni – ISEE < € da 6.823,29, etc. |
Bonus Asilo nido | € 136 max/mese per 11 mesi (tot max € 1500) | Dal Comune tramite INPS | Residenza – Figlio nato dal 01/01/2016 – Retta mensile di asilo nido pagata e documentata (il contributo è a copertura). Se il PLS certifica “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica”, allora l’INPS eroga il bonus di € 1500 in un’unica soluzione. |
Contributo per l’asilo nido o per l’acquisto di servizi di baby-sitting (erogato mediante il Libretto di Famiglia)
bonus da 600 euro che spetta alle mamme che tornano a lavoro dopo maternità rinunciando in tutto o in parte al congedo parentale (astensione facoltativa)
Buono nido da 150 euro
decreto 0-6 Buona Scuola misura esentasse che spetta ai dipendenti con figli da 3 mesi a 3 anni welfare aziendale.
3) Quanto si stanzia per le mamme single che decidono di portare avanti la gravidanza in situazioni di difficoltà?
4) Esisteva il “bonus bebé” finanziato dalla Regione Lombardia: perché è stato abolito? Esiste un finanziamento simile a livello nazionale?
5) Quanto si spende realmente in “educazione alla procreazione responsabile” (non alla contraccezione)?
6) Quanto conta da un punto di vista istituzionale la voce delle associazioni pro life in Italia?
Si potrebbero individuare diversi livelli di azione e interlocuzione caratterizzati da una maggiore o minore capacità di
7) In cosa consiste la OSA? (obiezione spese abortive)
E’ una forma di dissenso civile per cui il cittadino decide di non pagare una certa quota di tasse dovute versando il corrispondente importo ad un ente che si occupa di tutela della maternità. Solitamente la cifra che viene stornata varia tra i 5 e i 50 € all’anno e corrisponde grossomodo al contributo virtuale di ogni cittadino ai costi dell’aborto
Le associazioni che aiutano gratuitamente la donna:Movimento per la Vita di Varese
Conclusione: i costi degli aborti a carico dei contribuenti, in Italia, sono enormi, come già aveva provato a calcolare il dott. Mario Palmaro, in un interessante articolo di qualche anno fa, nel quale le cifre prospettate erano ancora più alte di quelle del nostro approfondimento. Cosa conviene fare? Non sarebbe meglio destinare queste risorse ai bambini, alle donne sole, alle famiglie? Per il momento, si può fare riferimento alle associazioni di volontariato, che sono tantissime, tutte legate al territorio, presenti in moltissime città e dedite gratuitamente davvero al valore della vita nascente. Sostegno amicale, psicologico, economico, donazioni in natura…Se sei in difficoltà contatta il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese. Non sei sola!