Scompaiono i fondi regionali nasko: una efficace risorsa per il contrasto all’aborto volontario per motivi economici
Il progetto di far confluire Nasko all’interno di un più ampio piano di sostegno alla famiglia in difficoltà economica, si è del tutto attuato nella delibera regionale n°5060 del 18-04-16: Reddito di autonomia anno 2016: evoluzione del programma e misure innovative, che configura il bonus famiglia, determinando di fatto la fine di Nasko così come originariamente previsto.
Con la scomparsa di qualsiasi riferimento al rischio di IVG per motivazioni economiche, il bonus famiglia perde la connotazione, originale per un ente pubblico e unica nel suo genere ben espressa nella delibera n° 84 del 31-05-2010 che istituiva il fondo Nasko come strumento di contrasto all’IVG dovuta a motivazioni economiche, per diventare un generico sostegno alla maternità nelle famiglie vulnerabili ed ai percorsi di crescita dei nuovi nati usufruibile già in gravidanza, con una sensibile riduzione del sussidio (importo max. € 1800 in 12 mesi, dagli attuali € 3000 e dagli iniziali € 4500), una prevedibile estensione della platea (innalzamento ISEE a € 20.000), e orientata a favorire la popolazione autoctona (residenza in regione Lombardia di entrambi i genitori di cui almeno uno residente da 5 anni consecutivi), e, in attesa di conoscere gli atti di approvazione delle singole misure per la definizione delle risorse e la copertura finanziaria per ogni misura, temiamo un esito probabilmente sovrapponibile a quanto già abbiamo visto per il fondo Cresco, cioè l’impossibilità a soddisfare tutte le domande per esaurimento dei fondi e l’esclusione di una fascia di popolazione a grave rischio che non viene identificata (tra un ISEE € 0 e 20.000 € vi è un ventaglio del tutto diversificato di situazioni economiche familiari) .
Sarà indispensabile anche ripensare al ruolo dei CAV accreditati che li vede indicati come associazione inviante e coinvolta nel monitoraggio periodico del progetto da parte dei Consultori Familiari, e che in buona parte in questi anni si sono dimostrati essere una rete di sostegno sociale efficiente, sempre disponibile, professionalmente preparata, capace di rispondere agli impegni di gestione sempre più gravosi, e totalmente gratuita , ma debbono rivendicare il loro impegno statutario prioritario di difesa della vita nel momento di maggior fragilità ed esposizione al peggior rischio: l’IVG
Riconoscendo l’assoluta positività di armonizzare e integrare gli interventi a contrasto del disagio economico e sociale nell’ambito di una nuova politica sociale per favorire l’autonomia della persona e garantirgli opportunità reali di inclusione sociale, l’obiettivo di lavorare in collaborazione con Consultori Familiari, Servizi Sociali territoriali Enti e Associazioni attivi nel sociale rimane prioritario e indispensabile per un uso proficuo delle risorse sia umane che economiche, e ci vede impegnata da anni, ma il rispetto dei ruoli e delle competenze deve essere chiaro e reciproco.