Cosa dire ad una donna intenzionata ad abortire? Quali parole e quali argomenti usare per aiutarla a capire cosa voglia davvero, se tenere il bimbo o rinunciarci?
Cosa non dire…
1) non uccidere il tuo bimbo! / come puoi essere così egoista?/ sei un’assassina
Una donna che rimane incinta, inaspettatamente, innanzitutto è spaventata e si sente sola con il suo problema. Non riesce a visualizzare il bambino che porta in grembo, non riesce a cogliere la bellezza di quello che le accade, si sente, in poche parole, bersagliata dalla sfortuna. Si sente già una vittima. Accusarla di essere omicida del suo piccolo si configura come un atto di mancanza di pietà, di compassione nel vero senso del termine. Può avere come unico effetto di inasprirla ancora di più, creando un muro tra lei e chi invece vorrebbe aiutarla.
L’esperienza di ascolto della nostra associazione si è concretizzata nella pubblicazione di un libro, “Una chat per la vita. 50 storie di speranza” che raccoglie i messaggi di centinaia di donne sole, spaventate dall’esito del test di gravidanza. Noi abbiamo raccolto il grido di paura di queste donne e le abbiamo aiutate, per quanto è possibile, ad accogliere il loro bimbo.
Cosa dire…
1) non sei sola! / ti aiuto io/ troviamo insieme una soluzione
Una donna spaventata ha bisogno di una spalla, di un supporto emotivo, che la aiuti a vedere chiaro dentro di sè per capire davvero quale sia il problema reale.
L’ascolto è il primo aiuto concreto da offrire ad una persona spaventata. Ma, siccome la paura più grande, poi, consiste nell’affrontare da sola il problema, è indispensabile renderla partecipe della comunità, del “ villaggio” globale, della rete di aiuti che le associazioni di volontariato possono mettere in campo.
2) tu e il tuo bimbo siete amati
La parola “ amore” spiana le montagne. Può aprire le porte chiuse del cuore della mamma, una mamma che ancora non è consapevole dell’attesa della quale lei è protagonista, l’attesa del bimbo, del dono grande della maternità, privilegio tutto femminile.
3) ci sono altre opzioni oltre all’aborto
Quanti sanno dell’esistenza delle Case di accoglienza, che ospitano le mamme in attesa, nelle loro strutture, fino al compimento dell’anno del piccolo? Quanti sono al corrente della rete dei Centri di aiuto alla vita, che sostengono la mamma con professionalità, amicizia, supporto psicologico?
Quanti conoscono la possibilità di dare in adozione il bimbo, partorendo in tutta sicurezza in ospedale?
Nessuna mamma vuole davvero abortire, ma quando si va in crisi si possono prendere decisioni affrettate e sbagliate.
Le donne che rinunciano al proprio bimbo poi se ne pentono per tutta la vita. Per questo davvero il sostegno alla maternità è un atto di grande valore sociale.
Se sei in difficoltà per la gravidanza, chiama o scrivi al Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese. Le volontarie ti aspettano e troveranno una strada insieme a te, per aiutarti.
Vittoria Criscuolo