W le donne! Quelle forti, quelle vere, quelle che non pretendono di essere altro da sè, quelle che difendono la vita sempre, in qualunque circostanza, in qualunque momento dell’esistenza.
Quali donne possono rappresentarci l’8 marzo?
Santa Madre Teresa di Calcutta
“L’aborto è profondamente contro la donna. Tre quarti delle sue vittime sono donne: metà dei bambini non nati e tutte le mamme.”
Forse non ci avevamo mai pensato davvero: tutte le donne/madri mancate si portano dentro il dolore della perdita, il lutto del non essere diventate mamme, come abbiamo dimostrato in diversi nostri articoli.
Ma anche i bambini non nati, presumibilmente per metà di sesso femminile, non sono stati risparmiati dall’aborto.
Gianna Jessen
“Sono sopravvissuta ad un aborto. Dovrei essere cieca. Dovrei essere bruciata. Dovrei essere morta, e tuttavia non lo sono. Sai che è una fantastica rivalsa il fatto che il medico abortista ha dovuto firmare il mio certificato di nascita? E’ stato anche scritto, nel report medico su di me -Nata durante un aborto salino, sopravvissuta-. Haa, non hanno vinto”. Parole che non hanno bisogno di commento ma che sono una frustata potente nei confronti di chi parla di “grumo di cellule” riferendosi all’aborto e non vuole riconoscere la vita che già esiste.
Chiara Corbella
“Senti Enrico, ma se tu sapessi che il tuo sacrificio potrebbe salvare dieci persone, lo faresti?”. Ho risposto: “Spero di sì. Spero che Dio mi dia la grazia di farlo”. E lei mi ha risposto: “Bene, credo che potrei chiedergli la guarigione ma solo Dio sa quello che voglio veramente”.
Queste sono le parole di Chiara al marito, quando ha capito che la sua gravidanza e il suo bambino erano più importanti della malattia che la stava divorando. Una donna giovane e bella che ha rinunciato all’aborto e alla chemioterapia, sacrificando la propria esistenza nel nome di qualcosa di più grande.(leggi l’articolo su Chiara)
Anna, Beatrice, Carlotta, Daniela, Elisa, Federica,Giorgia, Irene,Maria,Nadia,Olivia,Paola,Rosa,Stefania,Tania,Valeria…
Tutte le donne che hanno rinunciato all’aborto, nell’anonimato e nel silenzio, forse in solitudine, ma anche accompagnate dai volontari delle associazioni che difendono il bambino prima della nascita. W tutte queste eroine dei nostri tempi. W le donne forti!
La festa internazionale della donna, perchè?
Non solo per ricordare dal punto di vista politico che la donna ha gli stessi diritti dell’uomo nella società o per commemorare quella tragedia dell’incendio, in una fabbrica a New York, il 25 marzo 1911, in cui morirono 140 donne, operaie.
La donna merita un giorno di festa perché è una creatura speciale; da lei nasce la vita,
Che la donna insegua sempre questo ideale del vivere, donando al mondo le sue capacità e tutta sé stessa per fare un mondo nuovo, migliore, ogni giorno.
Susanna & Vittoria
Movimento e Centro di aiuto alla vita Varese
Le volontarie